Cumuli su cumuli, c’è chi sostiene che la situazione è sotto controllo e chi sostiene invece che siamo di fronte ad una nuova crisi. Il problema nasce dal termovalorizzatore di Acerra una cui linea è ferma da diversi giorni e dall’impossibilità e difficoltà dei due impianti Stir di Giugliano e Tufino nello smaltire i rifiuti.
La soluzione temporanea per evitare il peggio è stata presa durante un incontro tenutosi il 24 aprile convocato dal vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola e al quale hanno partecipato rappresentanti della Regione, della Città metropolitana di Napoli, del Comune di Napoli, delle società Asia, Sapna e A2A Ambiente.
Nell’incontro si è deciso che una quota dei flussi in evacuazione dal sito ecoballe di Ponte Riccio, che viene mandata fuori Regione, sarà sostituita con i rifiuti in uscita dallo Stir di Caivano. Questa soluzione verrà adottata per 10 giorni a partire dal 26 aprile in attesa della ripresa del funzionamento della linea del termovalorizzatore di Acerra in programma il 6 maggio. Il nodo da sciogliere è proprio questo. Quando gli impianti vanno in crisi nasce l’emergenza.
Bisognerebbe quindi andare a monte del problema e cercare di risolverlo. Intanto i cittadini dell’area nord di Napoli sono costretti a vedere montagne di spazzatura accumulati per strada con il terrore che possa ritornare quell’emergenza che con fatica si è riusciti a superare.