Vediamo i punti più importanti del suo discorso:
Dopo aver assicurato che l’Italia “chiederà con forza il superamento del regolamento di Dublino”, Conte ha parlato di immigrazione premettendo che non sarà un governo “razzista”, ma che si fermerà il “business degli immigrati”, rendendo “effettive le procedure di rimpatrio”. “Cambia che metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà”.
Nessun dubbio sulla “convinta appartenenza all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato”. Allo stesso tempo apre alla Russia, “che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche”. Moderata la posizione europea: “l’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati”.
Il premier ha definito la Flat Tax e il carcere per grandi evasori “misure rivoluzionarie”. La prima è “una riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta, in piena armonia con i principi costituzionali”.
Nel programma anche il reddito di cittadinanza, i tagli alla politica e alle pensioni d’oro: “I cittadini hanno diritto a un salario minimo orario, a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati”.
Per il premier Conte il Def “prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo Governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure”. A questo aggiunge che si cercherà di accelerare “la riduzione dei tempi delle liste d’attesa e un cambio di rotta nella politica dentro la Sanità”.