Ed è proprio così che sta avvenendo in Italia, ancora una volta, un paese abituato a ignorare appelli ed allarmi salvo poi indignarsi e piangere quando capita una tragedia.
In seguito al crollo del viadotto Morandi di Genova è subito scattata la psicosi, tanto che adesso è lunghissima la lista di ponti considerati pericolosi o quanto meno da sorvegliare. Secondo il Codacons, in Campania sarebbero addirittura sette.
Si tratta di: Viadotto Manna, Ariano Irpino; Ponte alla foce del fiume Sele SP 175; A2, Viadotto Castellammare; Salerno, viadotto Gatto; Vietri, Viadotto Vietri; Napoli, Ponte di Carmiano tra S. Maria la Carità e Gragnano; Castellammare, viadotto San Marco.
Codacons ha chiesto il blocco dei mezzi pesanti su questi cavalcavia/viadotti per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. E impiego del genio militare – non di privati – per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l’impatto sul traffico.
In questo senso il Codacons ha deciso di diffidare i prefetti di Avellino, Salerno e Napoli. A loro, chiamati in causa quali responsabili diretti della sicurezza pubblica, l’Associazione chiede di disporre un blocco “temporaneo” per alleggerire il traffico.