Il Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato oggi, all’unanimità, nel corso del Plenum straordinario nel Palazzo di Giustizia di Napoli, la risoluzione in materia di giustizia minorile dei consiglieri Balducci, Ardituro e Cananzi, membri della VI Commissione.
Il documento, che domani sarà inviato ai presidenti del Senato e della Camera; al presidente della Commissione Parlamentare Antimafia; ai ministri della Giustizia e dell’Istruzione; alla Regione Campania (cui si chiede l’istituzione di un ufficio di coordinamento dei servizi socio-assistenziali dei minori); al Coni, al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, ai Dirigenti degli Uffici giudiziari e al Procuratore Nazionale Antimafia, punta ad essere uno strumento utile a contrastare la devianza minorile.
Con questa risoluzione, il Csm si rivolge a tutte le istituzioni, chiedendo un’azione coordinata che possa aiutare i giovani a rischio. La delibera, tra l’altro, non si rivolge soltanto a Napoli, visto che quello delle baby gang è un fenomeno che nell’ultimo anno ha colpito tante città d’Italia.
Il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, ha dichiarato: “Non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia – le parole riportate da Il Mattino – e la polvere sotto il tappeto. Sono il primo a dire che ce la dobbiamo fare e che ce la faremo e che molto è stato fatto. È importante che la maggioranza degli onesti, che c’è in questo territorio, avverta sempre più la presenza forza e l’autorevolezza dello Stato, e dev’essere destinataria di provvedimenti non emergenziali o di vetrina”.
A margine del Csm, i Verdi hanno esposto cartelli contro i boss: “la camorra non cresce figli ma criminali”, ma si dicono soddisfatti per l’apertura di Legnini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, alla possibilità di sottrarre i figli ai camorristi: “E’ un importante riconoscimento alla nostra battaglia che portiamo avanti da tempo per arginare il drammatico fenomeno delle baby gang. Anche i vertici della magistratura si stanno rendendo conto che l’unico modo per sottrarre linfa vitale alle organizzazioni mafiose è quello di impedire che trasmettano i codici di violenza, illegalità e sopraffazione ai loro figli”.