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“Benvenuti nell’Irlanda d’Italia”, la provincia di Avellino come l’isola di smeraldo

“Italia più” è un inserto mensile del Sole 24 Ore dedicato a chi ama viaggiare che, come linea editoriale,  lascia molto spazio all’approfondimento delle località italiane e non.

L’edizione di settembre 2018 ha riportato un dossier accurato sull’Irpinia, definita “L’Irlanda d’Italia” perché “Con i suoi panorami a perdita d’occhio, il vento che sferza i crinali, ricche fonti purissime e greggi al pascolo, l’Irpinia evoca scenari celtici. E non a caso è il verde il colore “nazionale” anche per i 440.000 avellinesi che abitano i 118 comuni della provincia”. Il dossier esalta il paesaggio irpino esaltato da sorgenti purissime (“a Caposele, Cassano Irpino Serino ci siamo tuffati nella meraviglia di sorgenti da 1 miliardi di litri d’acqua al giorno”) e castelli mozzafiato.

Si parte dalla leggendaria nascita del popolo irpino con il lupo Hirpus ( simbolo del Dio Marte in lingua Osca) che guidò su quei monti, 500 anni prima di Cristo, una costola dei Sanniti; alla dettagliata descrizione di alcune località, tanto è vero che il dossier dedica all’Irpinia ben 10 pagina. Ad essere descritti nel dettaglio sono le località di:  Chiusano di San Domenico, Lauro, Lapio, Carife, Montella, Zungoli, Serino e Sirignano con le rispettive attrattive e peculiarità. Non ci si poteva non soffermare, per la gioia degli amanti del buon vivere sull’aspetto enogastronomico con l’esaltazione dei “meravigliosi vini a denominazione nazionale di origine controllata” su tutti il Fiano, il Greco di Tufo e il Taurasi.

Irpinia e vini è un binomio che va di moda, non a caso i vitigni caratterizzano buona parte del paesaggio avellinese, con un comune (Lapio) capace di sfoggiare ben due Docg tanto da meritare l’appellativo di “capitale dei calici”. Senza dimenticare le impareggiabili castagne del territorio avellinese che vengono raccolte dal Terminio al Partenio, peraltro esaltate dalla quarantennale sagra della castagna Igp di Montella. Davvero un bel dossier per questo territorio, per definizione terra di lupi e di briganti, da sempre capace di risollevarsi a dispetto di tanti terremoti devastanti