Tra le mani aveva solo un piccolo coltello di circa 8 cm, e giunto dinanzi ad Umberto I cercò di colpirlo ma questi riuscì a schivare il colpo. Il primo ministro, Benedetto Cairoli, nonostante si fosse ferito ad una gamba nell’azione, riuscì ad immobilizzare l’attentatore consegnandolo ai Reali Carabinieri.
Passannante, mentre veniva fermato e arrestato, gridò “Morte al Re, viva la Repubblica Universale, viva Felice Orsini”. Le conseguenze del suo gesto furono terribili: tutta la sua famiglia fu arrestata e rinchiusa in un manicomio criminale. Passannante, invece, subì un processo e venne condannato a morte, che poi fu tramutata in ergastolo, ma non per pietà o clemenza.
Passannante, infatti, visse per molti anni incatenato, in una cella alta solo un metro e quaranta centimetri, al buio e impossibilitato a muoversi. La prigionia lo fece impazzire, tanto che fu rinchiuso in un manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, dove rimase fino alla morte.
Fonti: www.terzaclasse.it