Una situazione che comporta degli effetti collaterali devastanti sulla salute dell’uomo. Infatti è ormai certificato e noto da anni che quella che può essere definita la malattia del secolo, il cancro, è in certi casi direttamente e indirettamente connessa alla precaria salubrità delle terre in cui viviamo e dell’aria corrotta che respiriamo. In particolare le zone più a rischio sono l’area nolana, acerrano-mariglianese, l’area vesuviana e quella di Napoli Est (zona via Argine e Ferrovia), come riporta anche il Corriere del Mezzogiorno. Per tale motivo è stata fatta richiesta al direttore generale Giuseppe Cozzolino di una “Immediata convocazione di tutti i sindaci delle aree interessate per concordare immediate azioni comuni a tutela della salute pubblica”. Anche perchè nonostante le tante sollecitazioni fatte sono ancora del tutto assenti i dati del Registro Tumori dell’Asl Napoli1 Centro, che potrebbero dire molto su questa gravissima situazione.
Questa richiesta con il reale esposto sulla situazione atmosferica è stata firmata dal presidente Isde Napoli, l’oncologo Antonio Marfella e dal presidente Isde Nola-Acerra dottor Gennaro Esposito.