Nel presentare il trailer sui suoi profili social, Roberto Saviano ha spiegato che l’intero lavoro (dal libro al film) è stato guidato dal “racconto della strada e dei ragazzi che la popolano. Del modo in cui ci stanno dentro, di come se la sentono addosso, di come la penetrano, la feriscono e ne vengono a loro volta feriti. Di come si trovano immersi in qualcosa che prescinde da loro e che prescinde perfino dalle loro famiglie“. Un lavoro messo in piedi per “mostrare una piaga e fare di tutto per trovare insieme la cura”
Per lo scrittore partenopeo, tale piaga non bisogna “nasconderla per vergogna. Ma, ancora una volta, ciò che è evidente fuori dall’Italia non lo sarà all’interno dei suoi confini e il racconto di ciò che è – perché le paranze di camorra sono di dolorosa attualità – diventerà per alcuni un modo per esportare altrove il peggio del Belpaese, sarà cattiva pubblicità“.
Parole, quelle di Saviano, che evidentemente si riferiscono al successo conquistato da Gomorra (libro, film, serie tv) spesso criticato per l’immagine che dà di Napoli. “Perché parlare di camorra quando invece si potrebbe parlare del clima, del sole, della proverbiale accoglienza dell’Italia e della sua storia millenaria?” chiede sarcastico Saviano che poi risponde: “Ma il clima, il sole e la storia millenaria non sono merito di chi abita questa terra ora, sono un’eredità che abbiamo il compito di curare e custodire, e falliremo nel farlo se non ci preoccupiamo del nostro presente“.
Di seguito il trailer de “La paranza dei bambini”: