A dimostrazione del grande e valido impegno dell’Italia sono le riunioni tenutesi tra maggio ed ottobre 2018 del progetto “NO FRAUD (EU Funded actions: Detecting, Handling, Learning how to prevent Frauds and Irregularities in International Cooperation and Development Projects (IPA and ENI)“, realizzato in tre diversi incontri (Milano, Belgrado, Tbilisi) che ha visto la presenza delle Autorità di Gestione, Autorità di Audit e Autorità Anti-frode. Lo scopo principale di questo progetto è stata la discussione approfondita delle modalità che riguardano i finanziamenti europei nei Balcani (IPA) e nei vicini paesi dell’Est europeo (ENI), per dare loro maggiori informazioni per la migliore gestione dei fondi assegnati evitando casi di frodi/irregolarità. Il progetto è stato finanziato dall’Ufficio europeo lotta antifrode – OLAF, mentre l’Associazione ISES ha agito da coordinatore del progetto.
Data l’attività svolta nell’ultimo anno, il Comitato perseguirà importanti obiettivi sia in sede europea che nazionale. L’obiettivo sarà il rafforzamento dell’azione preventiva e di contrasto anche nei casi di c.d. “frode transnazionale”.
Dai dati statistici l’Italia risulta essere al dodicesimo posto nelle spese legate ad ogni paese nei confronti dei casi di irregolarità/frode ed inoltre nell’ultimo anno le spese di frode sono scese del 16% ovvero 18 milioni di euro rispetto allo scorso anno.Sulle 558 segnalazioni giunte al Comitato nel corso dell’ultimo anno, 305 sono arrivate dalla Regione Calabria (per un totale di 43 milioni di euro, di cui 34 già “decertificati” ovvero che non comporteranno danni per il budget UE), 33 dalla Sicilia, 30 dalla Toscana, 26 dalla Puglia e 20 dall’Abruzzo. Seguono il Piemonte con 19 segnalazioni, il Lazio con 12 e la Campania con 10. Trascurabili i dati delle altre regioni, tutte sotto quota 10.
Nella seguente tabella sono riportati in ordine decrescenti le spese di ogni paese coinvolto nei casi di irregolarità/frode