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I funerali del piccolo Giuseppe: rabbia e dolore in chiesa. La madre scortata

Palloncini bianchi, applausi e tante lacrime. E’ questo lo scenario in cui ieri, nella chiesa San Giuseppe di Pompei, è stata accolta la piccola bara bianca di Giuseppe, il bimbo ucciso di botte a Cardito, per l’ultimo saluto. Nella sua lunga e commovente omelia, l’arcivescovo Tommaso Caputo ha ricordato che la morte del piccolo “è un irreparabile sfregio all’umanità. Esiste una folle abitudine al male. Ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi. Anche le istituzioni fanno sempre più fatica ad approntare interventi adeguati e soprattutto a mettere in atto misure di prevenzione”

Tantissime le persone accorse in chiesa per stare vicine a Giuseppe e alla sua famiglia in questo giorno così difficile, in cui le domande sono ancora troppe e tutte molto ingombranti. La mamma dei bambini ha davvero provato a placare l’ira del compagno? C’erano già stati episodi di violenza da lei taciuti? Su questo stanno indagando gli inquirenti, cercando la verità anche nei racconti dell’altra figlia, la bimba ricoverata al Santobono e salva quasi per miracolo.

Ma ieri, a Pompei, c’era anche la madre di Giuseppe, che ha dato un bacio alla bara e poi è andata via sorretta e scortata. Contro di lei tanta rabbia, specialmente da parte della famiglia del suo ex marito, padre dei bambini.

Emilio Caserta, giornalista e responsabile ufficio stampa istituzionale. Direttore de "L'Identitario - Quotidiano Indipendente", collaboratore di Vesuviolive ed altre testate giornalistiche locali e nazionali. E' Coordinatore giovanile Nazionale del Movimento Neoborbonico, laureato in Economia e Commercio e proprietario del sito e-commerce identitario www.bottega2sicilie.eu e socio fondatore del 'Caffè Identitario' a Napoli. Appassionato di storia di Napoli e Sud (in particolare dal periodo del Regno delle Due Sicilie a quello Risorgimentale Post-unitario), Attivista del "Comprasud" per la difesa dei prodotti e delle aziende presenti sul territorio meridionale dall'Abruzzo alla Sicilia, collabora con diverse associazioni di beneficenza territoriale.