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Sui libri di storia continuano le menzogne sul Sud: accuse alla casa editrice di Torino

Sul gruppo Facebook Movimento neo Borbonico, il presidente Gennaro De Crescenzo muove della accuse verso la Casa Editrice Lattes di Torino di aver inserito nel libro di storia da loro pubblicato, delle “notizie non vere o parziali”. Una storia che secondo il professore è stata travisata e raccontata secondo una prospettiva e una visione nord- centrica.

Nel post vengono elencati tutti i punti in cui, la storia sembra essere stata forzata. Innanzitutto nel testo si legge che: “Con il regno dei Lomgobardi, l’Italia aveva raggiunto una parziale unità”. Espressione non esattamente veritiera dato che: “Gran parte dell’ Italia era, nel periodo meridionale, unita in uno degli stati più estesi, popolati e compatti d’Europa fin dal XII secolo, quello che copriva il territorio da Napoli a Palermo con i Normanni”.

Inoltre nel libro si allude che con la nascita di: “Comuni, signorie e stati regionali” ha portato “un’ evoluzione”. Cosa inesatta secondo il professore dato che ciò ha comportato: “Frazionamento, guerre infinite e spesso notevole debolezza”.

Nel testo viene riportato che: “Il Sud avrebbe vissuto brevi parentesi felici, tra l’altro con una brevissima dominazione araba, che riguardò una minima parte del suo territorio”. Tesi inesatta soprattutto perchè l’autore dimentica il lungo e importantissimo periodo di splendore politico, economico e culturale che il Sud visse durante la dominazioni degli Angioini e degli Aragonesi, in cui presso la corte soggiornavano personalità del calibro di: Boccaccio, Petrarca, Giotto, Sannazaro, Tasso, Pontano e tanti altri nomi illustri.

Infine, all’interno del libro si sentenzia che: “Il Sud sarebbe stato condannato all’arretratezza per la lunga dominazione spagnola e borbonica”. Una “credenza” alquanto inesatta, e ormai smentita e confutata da diversi studi che dimostrano la grandezza di un Sud, di un Meridione, che già molto prima dello sviluppo della parte settentrionale dell’Italia vantava eccellenze e ricchezze, che solo in un secondo momento arriveranno al Nord.

Gennaro De Crescenzo, termina il lungo post su Facebook, ribadendo quanto sia importante diffondere alle nuove generazioni non solo la verità storica, certificata e documentata, ma soprattutto di evitare di creare infondati “complessi di inferiorità meridionali e immotivatissimi complessi di superiorità padana”.