Detenuto da una ditta individuale, il materiale illecito, In particolare “candele romane” e “batterie”, era conservato senza alcuna attenzione per la salute e senza rispettare nessun canone previsto per la sicurezza. L’intero stabile all’interno del quale è stato smantellato il nascondiglio, infatti, era continuamente in pericolo, si temeva potesse esplodere da un momento all’altro.
Un’attività in espansione quella scoperta dal Gruppo Pronto Impiego, che ha portato alla denuncia di due persone, responsabili della detenzione illecita. Le accuse sono: violazioni sia del Testo Unico di Pubblica Sicurezza che del Codice Penale per detenzione, fabbricazione, commercio abusivo ed omessa denuncia all’Autorità di materiale esplodente.
Nonostante il 31 dicembre sia ancora lontano, c’è quindi chi già si dà da fare per l’acquisto e il commercio di tali prodotti, nocivi per la salute, pericolosissimi per chi li compra e soprattutto per chi li fa esplodere, tanti infatti sono i casi ogni inizio anno di persone ricoverate in seguito ad incidenti dovuti ai botti.