Sono ormai 60 anni che la Cioccolateria e Gelateria De Martino accompagna il palato degli abitanti di San Giorgio a Cremano, e non solo.
Nati nel 1960, unica sede (in piazza Troisi, via Flotard De Lauzieres, 37), è ormai un punto di riferimento storico delle zone vesuviane per l’arte della lavorazione del cioccolato artigianale e del gelato. L’azienda era gestita in passato dallo zio dell’attuale proprietario ed amministratore delegato, il maestro Fabio Pagnini, il quale, ormai da anni, segue la tradizione familiare tramandatagli dagli zii e dai cugini, lavorando solo materie prime, senza surrogati, conservanti, senza grassi idrogenati, ma unicamente con cioccolato semplice (zucchero, cacao, burro di cacao e nient’altro).
La Cioccolateria De Martino rimasta sempre artigiana del cioccolato, campo che ancora una volta sottolinea le differenze tra Nord e Sud, il primo a prevalenza industriale, ed il secondo con più artigiani che industrie. Un riflesso per queste terre che rimangono ancorate alle tradizioni, alla cultura, alla storia, dai torroni (“tavutielli napoletani”) del periodo dei morti, alla Pasqua (le uova di ogni forma e decorazione), le feste dei vari Santi, la festa del papà, il Natale (presepi e befane di cioccolato), San Valentino (grandi cuori e forme che richiamano il giorno dedicato all’amore), ed ai periodi estivi, direzionando la propria vita alle tradizioni napoletane nel mondo del cioccolato.
Il processo di lavorazione del cioccolato è molto “semplice”: una volta giunto in laboratorio, allo stato grezzo, il maestro lo lavora, lo raffina, poi ci aggiunge gli aromi totalmente naturali. La sua bravura sta anche nel dare una forma al prodotto finale, per venderlo, creando vere sculture di cioccolato in 3D dalle forme più strambe a quelle più famose, tutte diverse e non omologate come quelle industriali. Egli sostiene che il prodotto artigianale di qualità, al contrario di quello industriale, puoi farlo mangiare ad un bambino di 3-4 anni, di piccola età, perché è senza grassi idrogenati, grassi di cocco, e prodotti chimici vari, per cui non gli fa del male. È lo stesso maestro cioccolataio ad invitarci a fare analisi cliniche al suo prodotto di qualità, per garantire l’eccellenza e la sicurezza di questo eccezionale e buonissimo alimento.
Un mestiere certamente sacrificato ed anche in continuo aggiornamento, ma che mantiene ben salde radici e tradizioni, senza le quali molti imprenditori artigiani rischierebbero di chiudere, specialmente per colpa di una tassazione elevata (del 51-55%) da parte dello Stato, che reputa spesso gli artigiani come un’industria. La solita storia, ma grazie alle persone rimaste attaccate alla qualità ed alle piccole e medie imprese specialmente del territorio, esse riescono a tirare avanti.