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Covid, De Luca usa il pugno duro: “Le mezze misure non servono, meglio prima che con l’acqua alla gola”

Consueto appuntamento del venerdì pomeriggio con la conferenza stampa del governatore Vincenzo De Luca. Dopo aver emanato ieri un’ordinanza sulla chiusura delle scuole e sulle feste vietate, il presidente della Regione Campania ha illustrato gli altri provvedimenti necessari per limitare il contagio.

Queste le sue parole:

“Siamo nel pieno della seconda ondata di covid. Voglio dirvi subito che farò alcune considerazioni limitandomi a descrivere la situazione per quella che è. Salto completamente ogni commento su tutto quello che è stato detto, scritto, in queste settimane. Dovrei perdere ore intere per rispondere a cose indegne. Non abbiamo tempo da perdere e abbiamo una situazione in Italia talmente delicata e grave che dobbiamo favorire elementi di unità e solidarietà evitando di alimentare chiacchiere inutili. C’è una differenza rispetto febbraio/aprile: i numeri sono molto più grandi vi sono però situazione di minore gravità. Il numero delle persone positive è asintomatico. Questo non ci deve illudere perché avvicinandoci all’inverno e alzandosi l’età dei contagiati avremmo un aggravamento della malattia. Di fonte ai numeri di oggi in Italia le mezze misure non servono a niente. Prima prendiamo decisioni forti meglio è. Più ritardiamo, più ci avvisiamo al momento in cui saremmo costretti a prendere decisioni ancora più gravi e avendo l’acqua alla gola. E’ ragionevole prendere oggi decisioni difficili e non aspettare oltre. 

La Regione Campania è la più esposta d’Italia, siamo quella con la maggior densità abitativa. Ciò ci obbliga prendere decisioni prima degli altri e in maniera più rigorosa. Guai a noi se perdiamo il controllo nell’area metropolitana di Napoli. Siamo riusciti nei mesi passati a garantire sicurezza. L’obiettivo fondamentale è impedire che le persone perdano la vita. In Campania fino ad oggi abbiamo 487 decessi, nelle altre regioni come il Veneto 2.026 decessi, in Emilia e Piemonte 4 mila, in Lombardia 17 mila decessi, 30 volte più della Campania. Dobbiamo fare di tutto per mantenere questo livello dei decessi per numero di abitanti. Questa situazione rischia di essere rapidamente compromessa, serve coraggio nelle scelte e responsabilità nel rispettarle. Abbiamo dovuto prendere decisioni, la prima ha riguardato le iniziative di prevenzione. Abbiamo fatto nei due mesi un lavoro di prevenzione che non ha fatto nessuno d’Italia. Il 12 agosto abbiamo reso obbligatorio il tampone per chi ritornava dall’estero. Abbiamo individuato 3 mila contagi. Siamo stati i primi in Italia a rendere obbligatoria la mascherina all’esterno. Per quanto riguarda la scuola abbiamo fatto il test sierologico al 90 per cento del personale scolastico ritardando l’apertura. Abbiamo chiuso i locali alle 23. Abbiamo fatto attività di controllo sui contatti, o si fanno tamponi di massa su tutta la popolazione o si fanno mirati. Così nel medio periodo avremmo risultati migliori. Anche per quanto riguarda i vaccini abbiamo già acquistato ad aprile quelli che servono. Già 130 mila persone lo hanno fatto, sempre per arrivare prima a contenere il contagio”.