Incremento covid in Campania: 88 morti e 616 ricoveri in appena tre settimane

Le misure restrittive volute dal governatore Vincenzo De Luca si sono rese necessarie soprattutto per l’incremento di posti di degenza negli ospedali campani e per l’aumento dei decessi. In appena 22 giorni (cioè da inizio ottobre ad oggi) è infatti cresciuta la percentuale di positivi sui tamponi che ha determinato anche un aumento di persone che necessitano di cure ospedaliere.

Vediamo quindi nel dettaglio e in base ai numeri come è cambiata la situazione in Campania in appena tre settimane.

22 OTTOBRE – Oggi in Regione si sono registrati 1.541 positivi su 12.001 tamponi effettuati, con una percentuale di positivi di 12,8%. E’ corsa contro il tempo per trovare ulteriore posti di degenza avendone a disposizione in tutta la Campania 1100 con ben 1.037 posti occupati (ne restano liberi solo 63). 94 i posti in terapia intensiva su 227 disponibili. Sei i deceduti (tra il 20 e il 21) che portano il totale a 551 da inizio pandemia. Negli ultimi bollettini il dato dei decessi è stato ‘falsato’ perché risultano giorni con 0 decessi ma in realtà sono stati registrati solo nei giorni seguenti come nel caso di oggi. Ieri invece sono stati 11 decessi (accaduti tra il 17 e il 20 ottobre). Il 19 addirittura 21 (deceduti tra il 1 e il 17), il 16 tre persone, il 15 nove (negli ultimi 5 giorni quindi dal 10), il 14, l’11 e il 10 due persone, il 9 cinque, l’8 e il 7 una, il 6 due, il 5, il 3 e il 2 una. Per un totale di 88 decessi, una media di 4 al giorno.

1 OTTOBRE – Il 1 ottobre in Campania si avevano 390 positivi su 8.311 tamponi effettuati con una percentuale di positivi del 4,69%. 463 i decessi totali. I ricoverati nella nostra regione, come indicato nel bollettino del Ministero della Salute del 1 ottovre, erano 421. 38 quelli in terapia intensiva.

In tre settimane quindi si è passati da 421 ricoverati a 1.037 (+616, per una media di 28 al giorno) e dai 38 della terapia intensiva a 94 (+56, media di 2,5 al giorno). Per un totale di 672 persone che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere (una media di 30,5 al giorno). Numeri che hanno portato alle restrizioni attuali.