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De Luca su Recovery Fund: “Un ennesimo furto ai danni del Sud. Dobbiamo impedirlo”

Consueto appuntamento settimanale con il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che nella conferenza stampa del venerdì fa il punto sulla situazione attuale dell’emergenza coronavirus. Oggi De Luca si sofferma in particolare sul Recovery Fund, e sul fatto che si teme un ennesimo scippo ai danni del Sud.

La prima perplessità di De Luca riguarda i modelli operativi, che vengono ispirati sempre a quelli del Nord nonostante le evidenti eccellenze del Sud. “Io credo siano motivate tutte le critiche riguardo al modello di gestione, che prevede decine di tecnici che dovrebbero utilizzare i 209 miliardi“, afferma De Luca.

In questa ipotesi avremmo una complicazioni di tutti i problemi. La domanda che bisogna porsi è questa: perché si immagina di utilizzare i tecnici? Per accelerare i tempi di spesa. Bene, noi abbiamo avuto in Italia due modelli. Il modello Genova, che viene ricordato spesso, e il modello altrettanto eccellente che non viene mai ricordato: il modello Universiadi di Napoli.

Abbiamo realizzato in 10 mesi la ristrutturazione, o fatto ex novo 70 impianti sportivi in un contesto di assoluta trasparenza. Se è possibile fare opere pubbliche in tempi rapidi e trasparenti, perché queste modalità operative non devono diventare ordinarie? Perché devono essere attribuite solo a commissari?

Vi è una divisione da parte del Governo in 6 capitoli per i fondi europei: c’è un capitolo assente, il turismo. Non è una suddivisione accettabile. Ci sono altre cose interne ai singoli capitoli, penso alle previsioni interne ai sistemi idrici”.

De Luca invita quindi a riflettere sulla utilizzazione dei fondi del Recovery Fund. “Sullo sfondo c’è un problema politico, che per noi meridionali è quello principale: le ipotesi del Governo configurano un ennesimo furto nei confronti delle regioni meridionali.

I fondi europei sono stati destinati per la maggior parte alle regioni meridionali per una ragione principale: recuperare il divario Nord-Sud. Le risorse sono state attribuite all’Italia tenendo conto della popolazione delle regioni, del divario del PIL rispetto alla media europea e del tasso di disoccupazione.

Gran parte dei fondi arrivano all’Italia per recuperare le regioni del Sud. Il Governo invece ipotizza di fare esattamente il contrario, anziché destinare il 66% al Sud e il 34% al Nord. Dobbiamo prepararci a una battaglia politica chiara e forte, per impedire che questo furto sia consumato nell’indifferenza del paese. Vedremo nei prossimi giorni di promuovere un incontro con le altre regioni del Sud”.