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Maradona sedato con pillole e birra, la testimonianza: “Lo intontivano per fare i loro comodi”

Emergono nuovi retroscena sulla morte di Maradona e grazie alla nuova testimonianza, da parte di Griselda Morel, pricopedagoga dell’ultimo figlio del campione, si fa sempre più concreta l’idea della presunta negligenza del personale medico.

Morte Maradona: la testimonianza di Griselda Morel

Erano già venute fuori delle chat tra il medico Leopoldo Luque ed un suo collega in cui discutevano di un particolare episodio avvenuto negli ultimi giorni di vita di Maradona. Al campione sarebbe stato offerto una birra con uno spinello semplicemente per non avere problemi.

Una vicenda confermata dalla nuova testimone, Griselda Morel, che, stando a quanto riportato dall’agenzia ‘Noticias Argentinas’, in Tribunale ha dichiarato: “Monona (la cuoca di Maradona, ndr) mi ha raccontato che il personale che lo sorvegliava schiacciava le pillole e le metteva nella birra, in modo tale che non disturbasse di notte. Diego non riusciva a dormire, a volte la chiedeva lui. Se Diego si alzava alle 9 di mattina e chiedeva birra loro gliela davano”.

La donna, dunque, conferma l’ipotesi che via via tende a prevalere sulle altre: Maradona non avrebbe ricevuto l’assistenza dovuta e la sua morte non sarebbe soltanto frutto delle sue patologie. La Morel, inoltre, denuncia le condizioni in cui il campione avrebbe trascorso gli ultimi giorni di vita: “Quella casa era ridotta uno schifo. Era piena di sporcizia ovunque e con un frigorifero pieno esclusivamente di alcolici.”

Nel mirino della donna, oltre a Luque, i due uomini che facevano parte della sua cerchia: Carlos Ibáñez (detto Charly) e Maxi Pomargo, entrambi in casa Maradona per provvedere ad assisterlo. “Gli offrivano continuamente da bere e lo intontivano per fare i loro comodi” – ha concluso la donna.

Retroscena che hanno scatenato l’ira dei familiari dell’argentino, così come dei tifosi che continuano ad omaggiarlo, scossi dalla sua perdita e da ciò che si cela dietro di essa.

Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione. Amo scrivere della mia città e dell'eccellenza che la connota da sempre