Nonostante il Governo richieda massima cautela e senso di responsabilità, il settore della cultura e dello spettacolo potrebbero ripartire a fine marzo. È quanto emerso dall’esito della riunione del 24 febbraio del Comitato tecnico-scientifico. Il ministro Franceschini ha sottoposto i protocolli integrativi di sicurezza elaborati dalle Direzioni generali del Mibact, sulla base dei documenti forniti dalle associazioni di categoria del cinema, dello spettacolo dal vivo e dalle istituzioni museali per individuare tempi e modalità per riaprire al pubblico. La riapertura di teatri e cinema dovrebbe arrivare in concomitanza peraltro con la Giornata mondiale del teatro che cade il 27 marzo.
In questi mesi sono state tante le proteste – da nord a sud – da parte dei lavoratori dello spettacolo che non hanno mai visto ripartire il proprio business. Proprio per questo motivo il ministro vorrà in tutti i modi accontentarli, seguendo però dei protocolli ben precisi, a partire dal colore delle regioni: solo quelle in zona gialla potranno riassaporare la bellezza degli spettacoli dal vivo.
Inoltre l’orario non potrà superare le 22, ora in cui scatta il coprifuoco serale (ma sarà possibile tornare a casa dopo il teatro o il cinema). Necessario fissare anche una “capienza massima non univoca” (non ci sono dunque percentuali come per gli autobus) che tenga conto degli spazi e che dev’essere decisa assieme agli organi territoriali.
I biglietti infine dovranno essere nominali (come allo stadio) per facilitare meglio il tracciamento e potranno essere acquistati solo online – per evitare fili ed assembramenti all’esterno. Bisognerà rispettare la distanza di un metro tra un posto e l’altro e tra le file ma, questo non vale se gli spettatori sono conviventi: mamma, papà e figlio, due fidanzati o due coinquiline possono prenotare i posti uno affianco all’altro; tre amici no.