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Covid, Ascierto annuncia: “Al Pascale di Napoli iniziata la sperimentazione del vaccino”

Ormai sono passati 3 mesi da quel 27 Dicembre 2020, il “V day” europeo, in cui sono arrivate le prime dosi del vaccino anti covid. In questo momento l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato 4 vaccini: Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson. Ovviamente però gli studi e le ricerche continuano il loro percorso per trovare sempre più soluzioni per portare la popolazione fuori da questa pandemia. Uno di questi studi legati al vaccino è del Pascale di Napoli cui ha preso parte anche il dottor Paolo Ascierto.

Il medico ha infatti annunciato che presso l’Istituto tumorale di Napoli è partita la sperimentazione di fase 1 del vaccino messo a punto insieme all’ospedale San Gerardo di Monza e l’Istituto nazionale Malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

L’Europa denuncia AstraZeneca

A differenza di quelli già approvati, è un vaccino a DNA che contiene al suo interno il codice genetico del virus, tradotto in proteine attraverso la mediazione dell’RNA: per questo il farmaco può essere facilmente modificato in laboratorio, per rispondere alle varianti del virus e non necessita di temperature particolari per la conservazione o il trasporto.

La fase 1 di sperimentazione, ora in corso, sta testando il vaccino su un numero limitato di volontari tra i 18 e i 65 anni per valutarne il dosaggio, lo schema di somministrazione (se una dose oppure è necessario anche il richiamo) e la tossicità. In caso si volesse partecipare alla campagna di sperimentazione basterà lasciare i propri recapiti. Tutte le info qui.

 

Abbiamo da poco iniziato la sperimentazione di fase 1 del #vaccino Takis, presso il Pascale di Napoli, insieme…

Pubblicato da Dott. Paolo Antonio Ascierto – Oncologo e ricercatore italiano su Mercoledì 24 marzo 2021

I vaccini fino ad ora a disposizione si dividono in due categorie: mRNA e vaccini a vettore virale. Alla prima categoria fanno parte Pfizer e Moderna, alla seconda AstraZeneca e Johnson&Johnson.

Come riportato dal sito del Ministero della Salute, i due vaccini COVID-19 a mRNA approvati per la campagna vaccinale utilizzano molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che contengono le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike.

Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. In chi si è vaccinato e viene esposto al contagio virale, gli anticorpi così prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule.

Un vaccino a vettore virale, invece, utilizza un virus (generalmente un adenovirus incompetente per la replicazione) per portare all’interno della cellula la sequenza del codice genetico che codifica per la proteina spike. Il sistema immunitario si attiva contro la proteina e produce degli anticorpi che, qualora il soggetto entrasse a contatto con il virus, lo proteggeranno dall’infezione.