In pochi giorni la vita di Michele Merlo, conosciuto per la sua partecipazione ad Amici e X Factor, è cambiata del tutto. La leucemia fulminante lo ha ucciso non lasciandoli scampo. Il giovane, come raccontato dai familiari, si era anche recato al Pronto Soccorso per un dolore alla testa e placche alla gola ma era stato dimesso poco dopo. Nessuno aveva capito la gravità della sua situazione e su questo l’Ausl di Bologna sta indagando.
Lo stesso cantante appena 5 giorni aveva scritto sul suo profilo Instagram:
“Vorrei un tramonto ma mi esplode la gola e la testa dal male. Rimedi?“.
Michele Merlo, 28 anni, è morto nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Qui era ricoverato a seguito di un’emorragia cerebrale dovuta da una leucemia fulminante. Inutile l’intervento chirurgico a cui era stato sottoposto. La famiglia, in una nota, ha smentito anche che il figlio fosse stato vaccinato e quindi un presunto legame tra l’emorragia e i sintomi post iniezione.
Come spiegato dalla Fondazione Veronesi, l’aggettivo fulminante già indica molto di questa malattia che colpisce circa 200 italiani all’anno (come il piccolo Luigi morto a 9 anni):
“La leucemia acuta promielocitica, un sottotipo della leucemia mieloide acuta, è la forma più aggressiva di tumore del sangue. I pazienti colpiti da una leucemia promielocitica acuta sono portatori di una traslocazione acquisita, non presente dunque dalla nascita, tra i cromosomi 15 e 17. L’esordio della malattia è improvviso e, in alcuni casi, può essere caratterizzato dalla comparsa di una grave sintomatologia emorragica dovuta alla presenza di un ridotto numero di piastrine e all’alterazione dei meccanismi della coagulazione. Si stima che una quota compresa tra il dieci e il venti per cento dei pazienti vada incontro a emorragie maggiori fatali (per esempio cerebrali) ancora prima di poter ricevere la diagnosi e quindi essere sottoposti al trattamento“.
Fondamentale è la diagnosi in tempi brevi della malattia, Importante è non trascurare alcuni sintomi come:
“La comparsa di emorragie cutanee, che fortunatamente più spesso sono però il segno di malattie benigne del sangue: a partire dalla porpora. I sanguinamenti possono avvenire anche dal naso (un’emorragia da entrambe le narici è un campanello d’allarme per la leucemia promielocitica acuta), dalle gengive o riguardare l’apparato digerente, quello genito-urinario e il sistema nervoso centrale. Stanchezza e malessere generale sono quasi sempre presenti nei pazienti colpiti dalla malattia. Ma, aspetto meno noto, oggi è anche uno dei tumori che presenta il più alto tasso di guarigione (nove pazienti su dieci). A fare la differenza, come spesso accade in oncologia, è la possibilità di giungere a una corretta diagnosi in poche ore“.
Secondo uno studio pubblicato nel 2013 sul New England Journal of Medicine:
“Più che l’uso dei chemioterapici, l’efficacia è data da un approccio basato sulla combinazione dell’acido retinoico (derivato della vitamina A) con il triossido di arsenico“.