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AstraZeneca, De Luca: “Richiami a over 60 e a chi è al quarto mese dalla prima dose”

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è intervenuto nuovamente per chiarire la questione del vaccino AstraZeneca, sospeso insieme a Johnson, e relativi richiami.

De Luca, AstraZeneca sospeso: “Nessuna psicosi”

Queste le sue parole: “Chiariamo bene la situazione. Noi dobbiamo continuare a fare uno sforzo straordinario per vaccinare quanti più cittadini campani. Ho detto altre volte e ripeto che a Napoli in particolare dobbiamo fare uno sforzo maggiore. Devono aderire ancora centinaia di migliaia di persone e non va bene perché dobbiamo fare di Napoli una delle prime grandi città d’Europa covid-free”.

“La campagna va gestita con intelligenza e attenzione. Proseguiremo con Pfizer e Moderna. Abbiamo sospeso la somministrazione di altri vaccini che hanno determinato eventi preoccupanti e anche i vaccini eterologhi. Abbiamo deciso di non fare la seconda dose con Pfizer a chi ha fatto come prima dose AstraZeneca. O meglio, per chi ha fatto AstraZeneca sopra i 60 anni non c’è problema, faremo il richiamo con AstraZeneca. Sotto i 60 anni avremo una linea di maggiore prudenza perché la somministrazione di vaccini diversi non ha avuto, sul piano internazionale, una sperimentazione ampia”.

“Noi abbiamo mandato ieri sera una nota tecnica al Ministero della Salute perché ci dia chiarimenti motivati. A giudizio dei nostri virologi i cittadini che in Europa hanno sperimentato la doppia somministrazione di vaccini diversi non è molto ampia. Abbiamo la sperimentazione fatta in Spagna su 600 cittadini e in Gran Bretagna ma non abbiamo pareri univoci da parte di virologi e medici. Abbiamo chiesto un chiarimento al Ministro ma nel frattempo abbiamo deciso di non somministrare vaccini di tipo diverso per una ragione di prudenza”.

“Se fossimo nel pieno dell’emergenza probabilmente avremmo dovuto andare avanti comunque ma oggi tenendo conto del fatto che più della metà dei nostri concittadini ha avuto già la prima dose, ci pare ragionevole non forzare ed attendere i tempi per ottenere tutti i chiarimenti scientifici”.

“Non dobbiamo adoperare espressioni sbagliate. C’è stato un mancato coordinamento nazionale o se volete di fretta eccessiva. Noi siamo la Regione che ha avuto più di ogni altra dotazioni di AstraZeneca e non abbiamo avuto problemi. Bisogna stare tranquille e sereni. Per le fasce d’età sotto i 18 anni e per la popolazione femminile bisogna essere prudenti. Chi ha fatto la prima dose di AstraZeneca dopo 4 mesi può fare la seconda dose perché non ci sono stati eventi avversi. Non creiamo psicosi sbagliate. Poi dopo alcuni episodi preoccupanti è ragionevole avere oggi una posizione di prudenza”.

“Gli open day? Sì li rifarei. Noi ci muoviamo sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute che ha la responsabilità della campagna di vaccinazione. Quando sono partiti gli open day vi era una rassicurazione che veniva dal centro. L’operazione è andata benissimo, dobbiamo dirlo per onestà. Però dovendo fare una scelta di valutare costi e benefici io sono per non forzare perché abbiamo già meta della popolazione che ha fatto la prima dose. Oggi abbiamo una pressione minore del contagio ed è ragionevole sospendere AstraZeneca e Johnson soprattutto per le fasce d’età più basse. Con Pfizer e Moderna dobbiamo fare ancora più vaccinazioni”.

“Non mi piace il gioco dello scarico di responsabilità. Non ci sono state pressioni, c’erano vaccini non utilizzati che si accumulavano e la logica era quella. Se Aifa e le agenzie di controllo dicono che si può andare avanti si va avanti. Nessuna psicosi e nessuna campagna di dubbio generalizzato. Abbiamo due vaccini che vanno benissimo, ampliamo le dotazioni di questi vaccini e completiamo la vaccinazione di massa”.

“Per i richiami di quelli che hanno fatto AstraZeneca va bene sopra i 60 farlo di nuovo. Chi non ha avuto problemi non ne avrà nemmeno con il richiamo. Sotto i 60 anni fermiamoci un attimo tranne che per quei cittadini che sono al quarto mese. Non fare oggi il richiamo significa annullare l’immunizzazione allora in questo caso si procede. In altri casi noi ci fermiamo un attimo in attesa del chiarimento del Governo. Abbiamo proposto dei dati che riguardano la sperimentazione della doppia dose fatta in Spagna e Gran Bretagna. Ci sono valutazioni non concordanti dei virologi allora attendiamo che ci diano queste spiegazioni”.

“Poi ho sollevato un problema che a mio parere andava affrontato prima. Siamo l’unico Paese del mondo nel quale la campagna fa capo al commissario non al Ministero della Salute. Il resto è semplicemente distribuzione materiale del vaccino. Non ci devono essere doppie voci, servono chiarimenti definitivi. Le valutazioni devono essere ricondotte nella competenza del Ministero. Non devono parlare nemmeno gli esponenti del Cts o dell’Iss. Deve parlare una sola voce di un dirigente del Ministero. Così credo che andremo avanti in maniera più tranquilla. Ho chiesto anche di eliminare espressioni senza senso: raccomandato, consigliato, suggerisce. In campo medico una cosa o è autorizzata o proibita. Siccome parliamo della salute dei cittadini questa terminologia non va bene. Bisogna dire solo se è consentito o è vietato”.

Infine, un ulteriore problema sollevato dal Governatore: “Se si somministra come seconda dose, a chi ha ricevuto AstraZeneca, un altro vaccino tipo Pfizer quando si decidesse di fare la terza dose che cosa succede? Allora sono tutti interrogativi che vanno posti oggi perché fra 5 mesi dovremmo affrontare un altro problema relativo al vaccino terzo. Sono questioni delicate che richiedono grande chiarezza nelle posizioni”.

A sua detta la sospensione non intaccherebbe particolarmente il proseguimento della campagna: “Riceviamo 300 mila dosi di Pfizer ogni settimana e 40 mila dosi di Moderna, non molto. Chiederemo un’aggiunta di vaccini ma adesso abbiamo il problema opposto. Anche per gli episodi che si sono verificati una parte dei cittadini è molto frenata. Dobbiamo ricostruire la fiducia, la campagna deve andare avanti in maniera massiccia. Ci sarà qualche piccolo ritardo ma saremo più tranquilli. Non mi pare ragionevole ora forzare se non abbiamo grande tranquillità su un vaccino. Quelli a vettore virale non se ne fanno più”.

Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione. Amo scrivere della mia città e dell'eccellenza che la connota da sempre