Il primo rischio al quale si espone una futura mamma non vaccinata è quello di parto prematuro. “Per molti mesi si è raccomandato tiepidamente la vaccinazione alle donne incinte“, commenta al riguardo Francesco Raimondi. “Consideri inoltre che l’età media delle partorienti in Campania è di 32 anni, e ciò significa che quasi metà di esse ha un’età maggiore, quindi non ha incrociato l’opportunità della immunizzazione.
Tuttavia, se ci si ammala, il rischio è di sviluppare la malattia in modo grave ed il ginecologo è costretto ad intervenire a poche settimane. Così ci ritroviamo dinanzi ad una prematurità ‘iatrogena’, ma indotta dall’emergenza. Perciò la copertura vaccinale metterebbe davvero al riparo mamme e figli”.
I dati in questo ambito parlano da soli: dall’inizio della pandemia ad oggi, presso il policlinico della Federico II di Napoli, sono nati 420 bambini da mamme positive al covid o che hanno sviluppato la malattia da coronavirus. Si tratta di un record a livello nazionale, e il problema più grande è che molto spesso si tratta di bimbi prematuri,
Attualmente nel reparto di terapia intensiva neonatale sono ricoverati due bambini nati a 26 settimane, 3 a 29 settimane, due a 33 settimane. Il professor Raimondi, che ricopre l’incarico di direttore della UOSD di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, descrive nei dettagli la situazione di questi piccoli pazienti.
Le loro condizioni, spiega il professore, “restano severe, in alcuni casi disperate: si combatte giorno per giorno“. Chi ce la fa a sopravvivere “può andare incontro a problemi molto seri: come ad emorragia cerebrale, molto frequente, purtroppo, in questi casi; ad una permanente ed insufficiente funzionalità polmonare, la displasia broncopolmonare; o all’enterocolite necrotizzante, l’intestino, cioè, è come se venisse bruciato perché impreparato ad assimilare alimenti“.
Insomma, le donne incinte che rifiutano il vaccino vanno incontro a grandi rischi non solo per se stesse, ma anche per i loro figli. Molte di loro, spiega il prof. Raimondi, nutrono sensazioni di rimorso dopo il parto: “Si pentono per non essersi vaccinate. Si lamentano che nessuno ha insistito con loro. Perciò vengono assistite da una psicologa, la dottoressa Mansi, nel percorso biennale di accompagnamento che abbiamo previsto”.