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Vaccino anti-Covid, al via la terza dose per i pazienti immunodepressi

Come dichiarato dal ministro della Salute Roberto Speranza, presto inizieranno i richiami vaccinali per i pazienti immunodepressi, che riceveranno prioritariamente la “dose addizionale”. Dopo si procederà con le altre categorie fragili, come gli over 80. Per il resto della popolazione è invece prevista una “dose booster”.

Vaccino, al via la terza dose per i pazienti immunodepressi

Come annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, i richiami partiranno dal 20 settembre. Risultano essere dieci le categorie di pazienti immunodepressi che hanno diritto a ricevere la terza dose: chi ha ricevuto un trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; un trapianto di cellule staminali ematopoietiche; chi è in attesa di trapianto d’organo; chi segue terapie a base di cellule T; chi ha una patologia oncologicaimmunodeficienze primitive; immunodeficienze secondarie; dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomiaAIDS.

Inizialmente, si procederà con circa tre milioni di pazienti immunodepressi, tra cui figurano pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni. Successivamente, si potrà procedere con gli altri soggetti fragili, gli ospiti delle Rsa e gli over 80.

Dose addizionale e dose booster

La circolare del ministero delle Salute precisa che per queste fasce bisogna parlare di ‘dose addizionale’: si tratta quindi di una dose aggiuntiva al completamento del ciclo vaccinale primario di 2 dosi, affinché si possa raggiungere un efficace livello di risposta immunitaria.

Bisogna tuttavia distinguere la terza dose ‘addizionale’ dalla dose ‘booster’: quest’ultima è indirizzata alla popolazione che ha avuto una risposta immunitaria efficace dopo il completamento del ciclo vaccinale, ma che a distanza di tempo o a causa delle varianti, ha bisogno di una dose che rinforzi e contrasti il calo della copertura immunitaria. Questa dose va somministrata almeno sei mesi dall’ultima dose.

Il ministero dichiara inoltre che si potrà utilizzare come dose addizionale uno qualsiasi dei due vaccini mRNA che sono stati autorizzati in Italia. Dunque, sarà utilizzato il vaccino Pfizer nei soggetti di età dai 12 anni e Moderna dai 18 anni. La dose addizionale ai pazienti fragili dovrà essere somministrata almeno dopo 28 giorni dalla seconda, o il prima possibile se questo lasso di tempo è già trascorso.

Palù: “Terza dose necessaria per i pazienti immunocompromessi”

Anche Giorgio Palù, il numero uno dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e componente del Comitato tecnico scientifico nazionale si è espresso sull’importanza della terza dose. In un’intervista a “Il Mattino” dichiara che “la cosiddetta terza dose, aggiuntiva, per pazienti immunocompromessi e pertanto particolarmente esposti ad un esito grave dell’infezione da Sars-CoV-2 è necessaria in base alle evidenze di studi scientifici. Questi pazienti hanno una risposta immunitaria compromessa dalle patologie da cui sono affetti o dalle terapie a cui sono sottoposti e necessitano pertanto di uno stimolo vaccinale suppletivo e ravvicinato nel tempo (entro 28 giorni) dal completamento del ciclo di immunizzazione“. Afferma altresì che “per il resto della popolazione, la terza dose, il cosiddetto booster, che si è visto è in grado di potenziare di 8 o 10 volte la risposta immunitaria, potrà essere somministrata dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale“.