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Addio al re della Pizza Nicola Di Matteo: storica la sua foto con Clinton

Dopo la scomparsa a fine dicembre di Antonio Condurro (maestro pizzaiolo e ultimo dei 13 figli di Michele dell’omonima e celebre pizzeria di Forcella), oggi ci ha lasciato anche Nicola Di Matteo. Lo storico Pizzaiolo di Via dei Tribunali, a pochi passi da piazza San Gaetano, fondò insieme al fratello Gennaro nel 1936 la pizzeria che ancora oggi porta il suo nome ed è famosa in tutto il mondo per le sue creazioni e frittate.

ADDIO A NICOLA DI MATTEO

La scomparsa questa notte come anticipato da ‘Il Mattino’. Celebre la foto che lo ritrae con il presidente americano nel 1994. Clinton era infatti arrivato a Napoli in occasione del G7 e aveva scelto di gustare una pizza a portafoglio proprio nella pizzeria Di Matteo. Una foto che campeggia come immagine di copertina sui social della pizzeria.

Era il luglio del ’94 quando Bill Clinton in occasione del G7 a Napoli ebbe il desiderio di visitare le zone più caratteristiche della città. La scelta della passeggiata non pianificata tra i folcloristici vicoli di Napoli ricadde su via Tribunali dove l’allora presidente americano sapeva di poter gustare la tradizionale “pizza a libretto” la cui fama aveva già da tempo oltrepassato anche l’oceano ed era giunta fino in America. A deliziare il palato del Presidente Clinton fu la famosa pizza di Di Matteo consegnata direttamente nelle sue mani dal giovane Paolo Mancini che con perfetto tempismo e prontezza di spirito seppe cogliere il desiderio dell’ospite inatteso nel momento in cui si fermò con sguardo rapito dinanzi all’ingresso della storica pizzeria sita al civico 94“.

Come è possibile leggere nella biografia presente sul sito della pizzeria:

L’amore verso questo antico mestiere è assoluto, all’eta’ di 13 anni papà Nicola comincia a trasmettere a Salvatore le fondamenta della professione, ma, come è giusto che sia, anche il figlio del titolare deve affrontare la sua buona dose di gavetta! Comincia come garzone per poi ottenere mansioni sempre più adatte alla sua innata propensione verso questo mestiere sostenuto dall’amato zio Gennaro che immancabilmente faceva notare a suo fratello Nicola quanto suo figlio fosse predisposto per quell’attività“.

Dell’attività oggi si occupa infatti Salvatore.