A farsi portavoce di questa richiesta è il governatore del Veneto, Luca Zaia. “L’Ecdc, organo ufficiale europeo, chiarisce che devono essere soddisfatti due criteri: il soggetto deve avere malattie respiratorie o sintomi influenzali e deve risultare positivo ad un tampone, antigenico o molecolare”, afferma il governatore nel corso del suo consueto punto stampa.
“Il paziente positivo ma senza sintomi non è un caso: lo dice l’Ecdc. Questo cambia la storia del covid, alcuni paesi hanno già iniziato ad affrontare il dibattito. Qual è la perplessità? Se ci sono tanti positivi asintomatici, c’è il rischio che l’asintomatico infetti comunque”.
“A noi sembra, in base ai dati, che si stia abbassando la quota dei sintomatici o almeno di coloro che hanno evidenti segni clinici. Le Regioni chiederanno di adottare le linee guida dell’Ecdc”. Per di più, Zaia sottolinea la necessità di operare delle distinzioni nei ricoveri. È infatti emerso che il 34% dei positivi ospedalizzati non è ricoverato per Covid, ma per altre ragioni o patologie.
Il tema è stato portato all’attenzione del Governo già da altre Regioni, ma è la Lombardia a fare un primo passo in tal senso. Questo quanto si legge in una nota della Regione: “Da venerdì 14 gennaio, Regione Lombardia sarà in grado di distinguere, all’interno dei ‘ricoveri Covid positivi’ dei propri ospedali, quali ricoveri afferiscono direttamente a una patologia ‘Covid-dipendente’ (polmoniti e gravi insufficienze respiratorie) e quali invece si riferiscono a pazienti ospedalizzati per altre patologie e poi riscontrati positivi al tampone pre-ricovero”.