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De Luca sulla Guerra in Ucraina: “Priorità a donne e bambini. Bisogna evitare un bagno di sangue”


Il governatore Vincenzo De Luca torna a parlare delle guerra e dello scontro tra Russia e Ucraina. A rischio è l’intero equilibrio dell’Europa e il presidente spera che la via diplomatica abbia il sopravvento sull’uso delle armi. Il premier Mario Draghi si è detto pronto a inviare aiuti e armi.

DE LUCA SULLA GUERRA IN UCRAINA

Queste le parole di De Luca:

Abbiamo tutti la testa alla guerra. Dobbiamo augurarci che non ci sia un bagno di sangue, ma si stanno creando tutte le premesse affinché ci sia. La priorità è salvare migliaia di vite umane, poi si vedranno i problemi di equilibrio fra gli Stati. La priorità sono i bambini sotto le bombe, le donne che scappano. Dobbiamo attivare un canale diplomatico per avere la sospensione delle operazioni militari. C’è stato anche un ritardo dell’Occidente, occorreva intelligenza per agire prima che il conflitto esploda. Dobbiamo garantire una via di fuga alla Russia ormai chiusa in un vicolo cieco. Se non sarà cosi la guerra diventerà ancora più aspra e non si sa dove finirà. Quando nel ’62 ci fu la crisi di Cuba, l’Unione Sovietica collocò i missili a Cuba e giustamente gli Stati Uniti fecero il blocco navale. Quando si parla di sicurezza di grandi potenze le logiche sono diverse, come si fece nel ’62 con una trattativa riservata, i russi smantellarono e tornarono indietro. Fu un accordo rimasto segreto, trapelato solo poco fa, l’America si impegnò a togliere i missili dalla Turchia e dell’Italia. Così si deve fare anche ora“.

PREOCCUPAZIONI ECONOMICHE

“C’è una preoccupazione a carattere imprenditoriale, le forniture, l’aumento del prezzo del grano, la chiusura di uno spazio di mercato. Ma anche una lezione, siamo al 95% dipendenti dall’estero per le forniture energetiche e quindi non siamo un paese libero. Possiamo essere messi in ginocchio da chiunque. Le grandi comunità non si governano con le poesie, l’Italia per troppi anni è stato il più grande chiacchierificio del mondo. Negli ultimi 25 anni abbiamo perso i due terzi del mercato globale. Abbiamo perso l’elettronica, la chimica a livello di avanguardia. Sono tra quelli che hanno ingoiato amaro a pensare che tipo la Sud Corea è leader mondiale perché ha almeno tre quattro players. Persino la Finlandia che è grande meno della Campania aveva Nokia. Noi non abbiamo un punto di eccellenza mondiale. Il Pnrr è un’occasione per l’Italia di avere una collocazione mondiale“.