Al momento gli scenari più plausibili sembrano essere tre: il primo è continuare a tenere le mascherine al chiuso ovunque; il secondo soltanto in determinati contesti, come auspicato da Franco Locatelli presidente del Consiglio Superiore di Sanità; il terzo far decadere l’obbligo che diventerebbe soltanto una raccomandazione, come fatto intendere dal sottosegretario alla Salute Costa il quale ha affermato: “Sono convinto che in questi due anni gli italiani abbiano preso una consapevolezza diversa, come per le mascherine all’aperto, e vedo cittadini che le indossano ancora”.
Delle tre ipotesi plausibili, quella dell’obbligatorietà al chiuso soltanto in contesti pre determinati sembra la più fattibile, coniugando una maggiore libertà ad un certo grado di cautela. In tal modo, l’obbligo di mascherina continuerebbe ad esistere:
– nel settore dei trasporti, dove i contatti tra le persone sono particolarmente stretti ed a rischio;
– a lavoro e negli uffici pubblici, data la permanenza nello stesso luogo per diverse ore;
– al cinema e al teatro, dove però si potrebbe passare dall’obbligo di indossare la Ffp2 alla possibilità di avere la chirurgica;
– a scuola, dove la proroga è stata già prevista per la particolare delicatezza della salute dei bambini.
– nei negozi e nei supermercati, infine, vi sono le possibilità maggiori di passare alla raccomandazione e far venire meno l’obbligo.