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Evasione fiscale, Immobile polemico: “Grazie per le prime pagine. Non mi era capitato quando ho vinto la scarpa d’oro”

Ciro Immobile risponde alle polemiche che lo hanno travolto circa la condanna per evasione fiscale, in particolare il mancato pagamento della “maggiore Irpef dovuta” nell’ambito del suo trasferimento dalla Juventus al Genoa del 2012. L’attaccante originario di Torre Annunziata ha pubblicato un post su Instagram dove ha mostrato il bonifico effettuato in favore dell’Agenzia delle Entrate il 24 febbraio 2022, ossia più di sei mesi fa.

Ciro Immobile condannato per evasione fiscale: la sua risposta

“Rispondo agli articoli di questa mattina (ieri, ndr) che parlano di una mia vicenda personale: senza entrare nelle questioni tecniche che lascio chiarire ai professionisti, tengo a ribadire innanzitutto la mia buona fede rispetto alle contestazioni mosse tempo fa dall’Agenzia delle Entrate e, cosa più importante, ricordo che l’importo richiesto era stato già bonificato prima della pubblicazione della sentenza della Cassazione. Con affetto CI17″.

La storia di Immobile su Instagram

Il calciatore attualmente in forza alla Lazio ha anche pubblicato una storia dove manda una frecciatina. “Ah ci tenevo a ringraziare tutte le prime pagine – scrive – che hanno pensato a me. Non mi era mai capitato di finire in prima pagina nemmeno quando ho vinto la scarpa d’oro! Sono soddisfazioni, grazie di cuore”.

La questione dell’evasione fiscale ha avuto così tanta risonanza, inutile negarlo, proprio perché Ciro Immobile è uno degli attaccanti più forti del momento in Italia. Si tratta tuttavia di una notizia che poco ha a che fare con le sue gesta sportive ed è comprensibile la sua amarezza, nel momento in cui altrettanto spazio non gli viene dato per quello che fa in campo. Il problema non sono dunque le prime pagine di ieri, ma quelle mancate in passato.

I fatti

Nell’estate del 2012 Ciro Immobile aveva 22 anni e si apprestava a passare al Genoa dalla Juventus. Il suo agente era Alessandro Moggi, figlio di Luciano, al quale Immobile diede il mandato di curare il trasferimento. In virtù di tale mandato, Immobile – secondo la tesi dell’Agenzia delle Entrate – avrebbe dovuto curare egli stesso il pagamento sia del compenso al procuratore che le tasse relative. Ad ogni modo, il calciatore già a inizio 2022 si era messo in regola con il fisco e ben prima della sentenza della cassazione. I due club, Genoa e Juventus, sono estranei alla vicenda.

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