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E’ napoletano l’asso dell’astrofisica: premiato per aver risolto un enigma pluridecennale

Si chiama Bruno Giacomazzo ed è originario di Napoli il vincitore del Premio Aspen 2022 per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti.

Professore associato di Astrofisica presso il dipartimento di Fisica dell’Università Bicocca di Milano, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento a Palazzo Lancellotti (Roma) per aver risolto quello che gli organizzatori hanno definito “un puzzle astrofisico pluridecennale”.

Bruno Giacomazzo, viene da Napoli il vincitore del Premio Aspen 2022

Il premio si riferisce ad una ricerca, condotta insieme ai suoi colleghi, sulla collisione delle stelle di neutroni. La conclusione proposta dallo studio in questione è stata definita dagli organizzatori del premio come “la soluzione di un puzzle astrofisico pluridecennale”.

Un lavoro che ha preso piede quando, nel 2017, i rivelatori Virgo e LIGO hanno osservato per la prima volta le onde gravitazionali prodotte dalla fusione di due stelle di neutroni, avvenuta in una galassia lontana 130 milioni di anni luce.

“L’evento è stato osservato dai satelliti in più bande di frequenza dello spettro elettromagnetico, compreso un lampo di raggi di gamma breve. Si è trattato della prima associazione diretta tra la collisione delle stelle di neutroni e questo tipo di emissione” – ha spiegato il professor Giacomazzo durante un’intervista rilasciata a Bnews dell’Università Bicocca.

Di qui l’avvio dei lavori per stabilire di che tipo di emissione si trattasse, attraverso le osservazioni elettromagnetiche raccolte entro i primi sei mesi dalla collisione. I risultati dello studio hanno messo in evidenza la connessione tra il fenomeno e ogni altro lampo di raggi gamma.

“La nostra ricerca ha mostrato la compatibilità dei dati con l’ipotesi di un getto di energia collimato analogo ad ogni altro lampo di raggi gamma. Il nostro lavoro ha dimostrato che questa era effettivamente la tipica emissione di lampo dei raggi gamma con la differenza che invece di guardare la sorgente dritta negli occhi, la si era osservata di sbieco” – ha continuato.

A mettere fine ai dubbi esistenti da decenni sulle origini di queste esplosioni di energia è stata la conclusione secondo cui “le collisioni di stelle di neutroni” possono “essere l’origine dei lampi di raggi gamma brevi”. Un’intuizione confermata anche da successive osservazioni che ha permesso all’esperto di aggiudicarsi il premio.

Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione. Amo scrivere della mia città e dell'eccellenza che la connota da sempre