Clan Cimmino negli ospedali. Il Tribunale di Napoli ha emesso ieri la sentenza per i 33 imputati al processo, con rito abbreviato, sulle infiltrazioni di alcuni clan della camorra negli appalti in diversi ospedali.
Il gip Anna Imparato ha inflitto in totale circa 290 anni di carcere, multe per un totale di 109mila euro e condannato alcuni degli imputati a risarcire complessivamente 72mila euro. Tra loro figurano boss della camorra, funzionari dei nosocomi coinvolti e sindacalisti, tra questi anche il boss Luigi Cimmino e suo figlio, entrambi condannati a 9 anni e 4 mesi.
I risarcimenti disposti dal giudice per le indagini preliminari, sono suddivisi: 20mila euro all’ospedale Cardarelli e 10mila euro ciascuno alle associazioni “Asso vittime criminalità” e “Sos Impresa rete per la legalità”, nonché alla Cgil nazionale e alla Cgil della Regione Campania.
L’inchiesta sulle infiltrazioni della camorra negli ospedali napoletani esplose il 22 ottobre del 2021, dove la polizia arrestò 40 persone, tra boss e affiliati alla camorra, alti pubblici ufficiali, imprenditori, funzionari e sindacalisti. Nel mirino degli inquirenti finirono le gare d’appalto nei più importanti ospedali della città riguardanti tra l’altro la ristorazione, i distributori automatici, le pulizie e la sanificazione.