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La Circumvesuviana si conferma: è la peggiore linea d’Italia anche nel 2023

La Circumvesuviana conquista ancora una volta il tutt’altro che ambito primato di peggiore linea su ferro d’Italia. Un record che emerge dal rapporto Pendolaria 2023 a cura di Legambiente, incentrato principalmente sullo stato della transizione ecologica in Italia e che passa, inesorabilmente, dagli investimenti sul trasporto pubblico, meglio ancora se green.

Legambiente afferma che “Nonostante dei timidi miglioramenti, in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro, con pesanti ripercussioni sul sud Italia, sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate”.

Pendolaria 2023 di Legambiente: la Circumvesuviana si conferma peggiore linea d’Italia

Oltre al rapporto che fotografa le condizioni in cui versa il trasporto pubblico, in Pendolaria 2023 non manca il consueto appuntamento con la classifica delle peggiori 10 linee su ferro. In prima posizione vi è la Circumvesuviana, seguita dalla Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo, la Catania-Caltagirone-Gela, poi Milano-Mortara, Verona-Rovigo e Rovigo-Chioggia, Genova-Acqui-Asti, Novara-Biella-Santhià, Trento-Bassano Del Grappa, Portomaggiore-Bologna, Bari-Bitritto. Impietoso il rapporto sulla Vesuviana:

“Per l’ennesima volta non possono essere ignorati i disagi e l’incredibile situazione in cui si trovano decine di migliaia di pendolari in Campania, a causa delle condizioni in cui versano le ex linee Circumvesuviane. Si tratta di circa 142 km, ripartiti su 6 linee e 96 stazioni, che si sviluppano intorno al Vesuvio, sia lungo la direttrice costiera verso Sorrento, sia sul versante interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l’Agro nocerino sarnese”.

La lista ampiamente non completa dei disservizi del 2022

Negli ultimi mesi del 2022 moltissimi episodi hanno creato disagio alla circolazione ed ai pendolari: il 12 dicembre passaggi a livello malfunzionanti, hanno portato all’interruzione del servizio tra Striano e Sarno; il 14 novembre si sono registrati ritardi e soppressioni su varie direttrici, fino ad un’interruzione prolungata del servizio tra Scafati e Poggiomarino; il 2 novembre, nella galleria di Pozzano, frazione di Castellammare di Stabia, il treno delle 7.12, partito da Sorrento, è stato protagonista di un pesante incidente con parte del tetto risultato scoperchiato“.

“In precedenza, il 7 ottobre, un altro incidente ferroviario è avvenuto nei pressi della stazione Pompei Santuario, con lo svio di un convoglio che fortunatamente non ha fatto registrare feriti tra i 30 passeggeri. Ancor prima, l’8 settembre, ci sono stati ennesimi forti disagi per gli utenti sulla Napoli-Sorrento e sulla Napoli-Poggiomarino a causa di problemi tecnici sulla tratta Torre del Greco-Leopardi, e la conseguente soppressione di alcune corse”.

I cittadini rinunciano al treno perché la Circumvesuviana è inefficiente

Tutte situazioni già vissute negli scorsi anni, con incidenti, ritardi e soppressioni che costringono i pendolari a giornate infinite e a rinunciare all’utilizzo del treno come mezzo quotidiano di trasporto perché inaffidabile. Su queste linee la situazione più drammatica riguarda il taglio al servizio che ha superato il 10% rispetto al 2010. Qualcosa in positivo si sta muovendo, con investimenti consistenti da parte della Regione Campania per il rinnovo del parco rotabile; 40 treni in costruzione e una gara in previsione per altri 40/50 treni nuovi. Purtroppo la consegna del primo treno è prevista non prima di settembre 2024″.