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La Circumvesuviana diventa un modellino Lego: le foto hanno fatto boom di like

Circumvesuviana Lego. Il progetto fu lanciato da un utente a febbraio sul portale “Lego Ideas” dell’azienda dei mattoncini. Le foto hanno superato i 2000 like. Andrea Testa è un giovane appassionato dei mattoncini ed è registrato sul sito col nickname “Mellone99”.

Circumvesuviana Lego: le foto hanno fatto boom di like

Il treno riprodotto in scala è il Fe 220 è un treno realizzato tra gli anni Settanta e Ottanta, con tre corpi inseparabili, montati su 4 carrelli, di cui quelli a trazione interna sono condivisi. I due carrelli centrali permettono l’articolazione del treno attraverso una piattaforma rotante detta “giostra”.

I treni elettrici SFSM FE 220 costruiti negli anni ’70 per la Circumvesuviana, ora EAV, in 40 anni hanno trasportato milioni di turisti da tutto il mondo da Napoli ai siti archeologici di Pompei ed Ercolano o a Sorrento sulla costa o, più semplicemente, portano ogni giorno migliaia di persone come me al lavoro, a scuola, al mare. Tutti coloro che vivono in questa regione o che l’hanno visitata nella loro vita hanno, almeno una volta, utilizzato questo treno che, nel bene e nel male, è nel cuore di tutti“, scrive l’ideatore del modellino sul portale.

E’ la peggior linea d’Italia anche nel 2023

La Circumvesuviana conquista ancora una volta il tutt’altro che ambito primato di peggiore linea su ferro d’Italia. Un record che emerge dal rapporto Pendolaria 2023 a cura di Legambiente, incentrato principalmente sullo stato della transizione ecologica in Italia e che passa, inesorabilmente, dagli investimenti sul trasporto pubblico, meglio ancora se green.

Legambiente afferma che “Nonostante dei timidi miglioramenti, in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro, con pesanti ripercussioni sul sud Italia, sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate”.