Dopo le scritte contro il Napoli e le aggressioni ai partenopei che si sono verificate a Varese, il sindaco Davide Galimberti ha condannato quella parte di cittadinanza insorta contro i vincitori dello scudetto, esponendo la bandiera azzurra fuori al balcone del Comune.
Dopo gli scontri ad Udine, avviati da un gruppo di Ultras dell’Udinese che si sono precipitati sul campo della Dacia Arena per smorzare i festeggiamenti dei napoletani, anche in centro a Varese si sono consumate diverse aggressioni ai danni dei partenopei.
In particolare, un uomo, insieme ad un suo amico, che si trovava in strada, sventolando semplicemente una bandiera, stando a quanto raccontato, sarebbe stato picchiato a colpi di bottiglie, davanti agli occhi dei suoi bambini, di 9 e 2 anni, che si trovavano in auto.
“Varese è città di sport. E lo sport è festa, lo sport è divertimento e deve esserlo per tutti. Famiglie, giovani, bambini, adulti. Tifare la propria squadra in tutti i modi pacifici, colorati, rumorosi, divertenti è una delle parti più belle dello sport e tutti devono sentirsi liberi di farlo, in ogni città e paese“ – ha scritto il primo cittadino di Varese sui social.
“Varese gioisce per le sue vittorie casalinghe, come di recente per basket e hockey, ma è anche città dove tutti possono festeggiare la propria squadra. Quanto accaduto a Varese, gli scontri e le scritte sui muri, è da condannare fermamente poiché si tratta davvero di qualcosa di inaccettabile“.
“Una ventina di persone non possono e non devono rovinare un momento di gioia sportiva. La nostra Varese, città di sport, tifa tutti gli sport, tutte le squadre e si complimenta e gioisce con chi ottiene vittorie importanti“ – ha concluso.
Dal balcone della casa comunale, intanto, sventola una bandiera azzurra come simbolo di una vittoria che va accettata e acclamata, seppur proveniente da una squadra avversaria che ha conquistato con successo un traguardo meritato.