È morto a Milano il cantautore Toto Cutugno: dopo una lunga malattia si è spento all’età di 80 anni appena compiuti all’ospedale San Raffaele.
Prolifico cantautore, compositore, paroliere, polistrumentista e conduttore televisivo, Toto Cutugno è stato probabilmente tra i più stimati artisti musicali italiani all’estero. Nato a Fosdinovo, in Toscana, nel 1943, comincia la sua carriera nel 1965 prima come batterista in diversi gruppi (Toto & i Rockers, Ghigo e i goghi, poi Toto e i Tati) poi formando gli Albatros, gruppo nel quale canta oltre che suonare.
Nel 1976 comincia la carriera da solista, mentre scrive già molti brani per tanti artisti di successo di quegli anni, da Adriano Celentano a Dalida, da Fausto Leali a Miguel Bosè. In totale ha collezionato 15 presenze al Festival di Sanremo, vincendolo nel 1980 ed arrivando altre 7 volte sul podio. Nel 1990 ha vinto anche l’Eurovision Song Contest con il brano Insieme.
Uno dei brani di maggior successo di Toto Cutugno è “L’italiano“, una canzone che gli valse il quinto posto al Sanremo 1983 ma che vinse la votazione popolare. Il testo è un dipinto in chiaroscuro dell’Italia di quegli anni ’80, memorabili i riferimenti all’ “autoradio sempre nella mano destra” e ad un “partigiano come presidente”, riferito a Sandro Pertini.
Ma il suo amore per Napoli lo portò a scrivere anche un brano che prende proprio il nome del capoluogo campano, cantato insieme a Fausto Leali e pubblicato nel 1987 nell’album “Mediterraneo“. Nella canzone, Cutugno si cimenta a cantare in lingua napoletana ed anche se il testo pullula di luoghi comuni e riferimenti ad una città “da cartolina”, testimonia un affetto che l’artista toscano ha più volte ribadito nei confronti della città.