Un napoletano tra gli scopritori della mutazione che causa il tumore al cavo orale

Il Dottor Salvatore Piscuoglio è un ricercatore napoletano che, insieme al gruppo presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, ha scoperto una mutazione genetica che è in grado di causare tumori maligni al cavo orale. Si tratta una rivelazione molto importante perché la sua conoscenza è utile a stabilire la diagnosi e la terapia, cosa che comunque ci ha spiegato meglio il Dottor Piscuoglio, il quale ha gentilmente accettato di parlarci del suo lavoro.

“È veramente un piacere per me essere contattato da un magazine napoletano, visto che sono napoletano anche io ed ho fatto l’università in biotecnologie alla Federico Secondo di Napoli. Poi per la mancanza di fondi ho dovuto trasferirmi in Svizzera per il dottorato di ricerca ed ora sono a New York.

“Il mese scorso abbiamo pubblicato sulla rivista “Nature Genetics” la scoperta di un nuovo gene relazionato ad un tipo specifico di tumore. Io ed il mio gruppo al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, abbiamo scoperto che circa il 73% dei tumori chiamati Polymorphous low-grade adenocarcinoma (PLGA) (tumori maligni del cavo orale) ha una mutazione specifica nel gene PRKD1.

“Di solito questo tipo di tumore metastatizza in altri organi raramente ma è letale perché metastatizza localmente (in altre parti del palato). Inoltre morfologicamente è molto simile a altri tumori del cavo orale, molto più maligni, e spesso data questa somiglianza a livello morfologico viene sbagliata la diagnosi, e di conseguenza il paziente oltre che all’operazione chirurgica viene sottoposto a chemioterapia inutilmente. La mutazione di questo gene causa un’eccessiva overespressione della proteina (codificata dal gene stesso), questa overespressione è oncogenica (causa la formazione di tumori).

“Con la scoperta di questa mutazione in questo nuovo “cancer gene” siamo in grado di distinguere i PLGAs da altri tumori maligni più aggressivi e quindi la mutazione in questo gene può essere usata come tool diagnostico e terapeutico (visto che ci sono diverse molecole che possono bloccare l’espressione della proteina codificata da questo gene)”.

Come abbiamo letto, dunque, grazie alla scoperta in questione non solo si ha uno strumento in più per giungere ad una diagnosi, capire da quale tipo di tumore i pazienti sono affetti, ma permette altresì di evitare che costoro si sottopongono ad operazioni inutili e ai conseguenti cicli di chemioterapia, che non apportando benefici apprezzabili finiscono per essere dannosi.

Siamo al cospetto perciò di un’altra espressione del genio napoletano al servizio di tutti gli uomini, la quale però per poter lavorare è stata costretta ad emigrare prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti, nazioni che riconoscono valore e riguardo all’intelligenza, dopo essersi formata qui. Posto che per uno scienziato, così come per quasi ogni figura professionale, le esperienze all’estero sono fondamentali per la crescita, quando cominceremo a dare la possibilità ai nostri uomini di tornare a casa? Quando cominceremo ad attirare studiosi da tutti il mondo? Quando cominceremo a rispettare e supportare la conoscenza e la ricerca?Accadrà se saremo in grado di spezzare le corde con cui questo Stato malato e marcio ci soffoca ogni giorno.

Potete raggiungere la pagina della pubblicazione CLICCANDO QUI, mentre l’intero lavoro è scaricabile gratuitamente per le istituzioni universitarie, a pagamento per i non addetti ai lavori.

Napoletano, 365 giorni l'anno.