Franco Cutolo, direttore artistico de "Li febi armonici" parla del prossimo debutto
Uno spettacolo che omaggia Totò ed una Napoli che non c’è più, con un occhio critico sulla Partenope contemporanea: Franco Cutolo e “Li febi armonici” sbarcano al Trianon dopo aver conquistato la Capitale.
Forse è un caso che la prima nazionale ricada nel giorno di San Valentino: una giornata in cui si celebra l’amore. In questo caso si tratta di amore per una città che non c’è più, pur essendo costantemente presente.
È la Napoli storica, quella del passato, orgoglio e troppo spesso “alibi” per quella contemporanea. Attraverso le parole del principe De Curtis che tanto l’ha amata e ne ha diffuso in tutto il mondo quella leggerezza speciale e malinconica, sarà raccontata senza colori pastello e filtri da turista da “Li febi armonici”, storica compagnia teatrale diretta da Franco Cutolo.
Il 14 febbraio 2025 si debutta in prima nazionale al teatro Trianon di Napoli con lo spettacolo “Io sono Parte-nopeo e parte napoletano”, un omaggio a Totò in cui lo stesso Franco Cutolo ha scritto un prologo-denuncia verso la Napoli di oggi.
Lo spettacolo, voluto da Gianni Pinto, presidente della Fondazione Trianon e Marisa Laurito direttrice artistica, prende spunto da quell’eterno contrasto che è Napoli stessa: in un rifiuto della città contemporanea inizia un viaggio immaginario che percorre sui passi di Totò, ultima maschera del piccolo mondo sotto al Vesuvio, la grande stagione culturale napoletana.
“Se c’è qualcosa da recuperare da Napoli è la sua storia – spiega Cutolo – che, purtroppo, nessuno conosce. Lo spettacolo è anche un pretesto per raccontare questa storia. Una metamorfosi tra Pulcinella e Totò che introduce nel Novecento napoletano toccando anche Edoardo e Viviani”.
I nomi sul cartellone preannunciano la qualità che calcherà le tavole del palcoscenico del Trianon: Massimo Salvetti, Enzo Attanasio, Nadia Pepe, Gino De Luca, Patrizio Pipola, Lello Russo e Pietro Iuliano. Lo spettacolo è stato scritto dallo stesso Franco Cutolo, che ne è anche regista.
“Li febi armonici” è una compagnia storica di Torre del Greco, nata nel 1989, nella quale si sono avvicendati nomi di rilievo nazionale come Peppe Barra, Isa Danieli, Franco Iavarone, Patrizio Trampetti, Monica Sarnelli, Patrizio Rispo, Sebastiano Somma e – in ultimo – Maurizio Casagrande che proprio nella città del corallo si è esibito durante le ultime festività natalizie.
Un gruppo che, con grande sacrificio, porta avanti un percorso di recupero della materia storica: “In un’epoca in cui il teatro è solo comicità e cabaret, oppure sperimentazione in ogni angolo delle città – spiega Franco Cutolo – siamo gli unici che portano avanti una classicità ed una valorizzazione di aspetti culturali ormai totalmente abbandonati. È come se il teatro classico fosse relegato al passato col la scusa che non è più “alla moda”, ma sembra soltanto un pretesto per non farsi ‘troppi problemi'”.
Attinge a piene mani dalla storia e dal mondo classico “‘O curnuto immaginario”, opera buffa del Settecento napoletano con il quale Cutolo e la sua compagnia hanno fatto il pienone nella capitale.
Uno spettacolo arricchito dal parterre di assoluto livello: in primis Giovanni Mauriello, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare; a seguire Thyla Orefice eccellente rivelazione nel personaggio protagonista.
Ed ancora, Pietro Juliano, versatile attore in cui si mette in luce il suo talento avendo interpretato 4 personaggi. Menzione speciale anche per Lello Russo, eccellente cantante attore, Rosaria Troncone, Massimo Tambaro, Tato Bottino e la pregevole direzione musicale di Luca Mennella sostenuto da un superbo quintetto d’archi.
A Roma, nonostante il dialetto guarnito di linguaggio settecentesco, il pubblico ha apprezzato e riso in momenti particolari dello spettacolo: un ottimo preludio prima di spalancare il sipario del Trianon.