Ha sconvolto l’intera comunità partenopea la vicenda di Ciro Abbazia, il 40enne ritrovato morto nella sua camera da letto, a Caivano, dopo aver ricevuto la notifica di sfratto: si sarebbe tolto la vita proprio mentre in casa sua si trovava l’ufficiale giudiziario, una donna che era stata accolta gentilmente dal giovane e che vedendo il suo corpo privo di vita si sarebbe sentita male.
Ciro, originario di Cardito, risiedeva da solo in quell’appartamento di Caivano. Era un maestro pasticciere ma pare che negli ultimi tempi svolgesse un lavoro precario. Proprio questa mancata stabilità occupazionale sarebbe stata alla base delle difficoltà economiche che gli avrebbero impedito di coprire la quota dell’affitto.
Il proprietario dell’appartamento lo avrebbe denunciato per mancato pagamento dell’affitto. Di qui l’intervento dell’ufficiale giudiziario che avrebbe notificato al 40enne il provvedimento di sfratto, accompagnato da una momentanea proroga.
Il giovane avrebbe accolto gentilmente l’ufficiale e dopo aver preparato il caffè si sarebbe allontanato con una scusa. La donna, non vedendolo ritornare né trovandolo altrove, avrebbe immediatamente allertato i carabinieri e il 118 che avrebbero provveduto a forzare la porta della camera da letto.
Stando a quanto reso noto dal TG5, alla vista del corpo privo di vita dell’uomo (che si sarebbe tolto la vita impiccandosi), l’ufficiale avrebbe avuto un malore, rendendo necessario il trasferimento in ospedale. Ciro viene descritto come un ragazzo fragile che stava cercando di uscire dal vortice della depressione ma che, probabilmente, dinanzi alla prospettiva di rimanere senza nemmeno più una casa non avrebbe retto, decidendo di farla finita.
“Mio nipote era un bravo ragazzo, maestro pasticciere, orgoglioso di non dipendere dalla famiglia. Poi è arrivata quella maledetta depressione, che pure aveva curato, tanto che si era messo a cercare un lavoro. L’ha capito anche l’ufficiale giudiziario, una brava donna, che gli ha dato altro tempo per lasciare la casa. Ma il danno era fatto. Mio nipote per il giudice che ha deciso lo sfratto era solo un fascicolo, invece era una persona meravigliosa. Ora lasciatemi piangere, altro non riesco a fare” – ha detto una zia intervistata da Il Mattino, in occasione dei funerali.