Stazione Chiaia Linea 6 Napoli
Un fine settimana disastroso per linee metropolitane di Napoli. La Linea 1, ieri, ha interrotto il proprio servizio da ora di pranzo in poi (disservizio non comunicato da ANM e di cui non si trova traccia né sul sito né sui canali social) lasciando a piedi senza preavviso, in una giornata di pioggia, turisti e cittadini. Sempre la Linea 1 oggi, domenica 30 marzo, è invece interessata da uno sciopero del personale di 4 ore che si aggiunge ad una limitazione giornaliera alla tratta Piscinola-Dante.
A questa situazione si aggiunge il disagio provocato dalla Linea 6. Ieri era stata annunciata la limitazione alla tratta Mostra-San Pasquale, per problemi tecnici, fino a nuovo avviso. Questa mattina invece è stata annunciata la sospensione delle corse su tutta la tratta. Insomma, un fine settimana da incubo per ANM e soprattutto per chi aveva pianificato di usufruire delle linee metropolitane.
Detto ciò, a prescindere dai problemi tecnici che sono pur strani visto che è entrata in servizio meno di un anno fa, la Linea 6 resta un oggetto misterioso poco utile alla cittadinanza, ma molto utile per fare proclami e affibbiarsi medaglie sul petto che tuttavia sono prive di significato concreto.
Sì, perché la Linea 6 funziona – quando non ci sono guasti – soltanto per mezza giornata con una frequenza delle corse di 14 minuti. Sul sito di ANM si legge che per quanto riguarda la tratta Municipio – Mostra la prima corsa parte 7:36 e l’ultima alle 14:50; da Mostra a Municipio la prima alle 7:30 e l’ultima alle 14:44.
Innanzitutto occorre sottolineare come le prime corse vengano effettuate ad un orario troppo comodo, o meglio, eccessivamente tardi per una grande parte di studenti e lavoratori. I convogli, inoltre, sono striminziti con solo 38 posti a sedere e 158 in piedi, questi ultimi soltanto teorici perché lo spazio è davvero angusto.
Una linea dunque inaffidabile e poco utile, fatta eccezione per i turisti che con 1,50 euro possono effettivamente fare un tour all’interno delle stazioni ammirando le sue opere d’arte. A questo punto è d’obbligo lanciare la provocazione: aumentiamo il costo del biglietto fino a 10 o 15 euro e rendiamo la Linea 6 un museo. I napoletani non la rimpiangeranno di certo.