Ultime Notizie

La festa della Madonna Assunta a Torre del Greco: tra fede, memoria e identità collettiva

A Torre del Greco, il culto della Madonna Assunta è molto più di una tradizione religiosa: rappresenta un legame profondo tra storia, fede e comunità. A guidarci alla scoperta di questa tradizione è Raffaella Betrò, docente e autrice del libro “La devozione mariana a Torre del Greco. Le Madonne riccamente vestite”, un’opera che restituisce voce e colore alle forme popolari della spiritualità torrese.

La Madonna Assunta tra storia e devozione

Il culto dell’Assunta affonda le sue radici tra il XVII e il XVIII secolo, quando il gesuita Francesco Pavone fondò la confraternita dedicata alla Madonna Assunta. Inizialmente di piccole dimensioni, la struttura fu ampliata nel tempo fino a diventare una vera e propria chiesa nel 1749. Nel 1794, però, fu distrutta da un’eruzione del Vesuvio e venne successivamente ricostruita.

Come sottolinea la professoressa Betrò, “il culto della Madonna Assunta è profondamente intrecciato con la storia religiosa della nostra città. La Madonna è vista come una presenza materna ma anche come compagna quotidiana, nelle gioie e nelle fatiche. Nel tempo ha subito varie trasformazioni, mantenendo però un legame profondo con la comunità locale”.

La Festa dell’Assunta tra tradizioni, sapori e speranze

Nel suo libro, l’autrice ha voluto mettere in evidenza gli aspetti popolari e comunitari che arricchiscono la festa dell’Assunta. “Ho approfondito le usanze popolari come ad esempio la suggestiva recita del Rosario sugli attici o negli androni, con lo sguardo rivolto al cielo” – spiega – “gesto che richiama il dogma dell’Assunzione di Maria”.

Un altro elemento centrale è la tradizione legata al cibo: il pane e l’anguria offerti in segno di rispetto e fertilità, il piatto tipico delle melanzane con la cioccolata e i riti delle ragazze nubili alla ricerca di segni sul proprio futuro coniugale. “Queste pratiche – racconta la prof Betrò – “rivelano una fusione tra fede e tradizione popolare, rendendo la festa un momento di intensa partecipazione collettiva, tra sacro e profano”.

Mi piace restare in città”: la festa dell’Assunta come legame che non si spezza

Sebbene i tempi cambino, la devozione all’Assunta continua a vivere anche tra le nuove generazioni. “I gesti più tradizionali, come le novene in casa, i canti popolari o le usanze legate al cibo, stanno lasciando il posto a forme più individuali o meno ritualizzate di partecipazione” – osserva la prof– “tuttavia la festa e il senso di comunità continuano a richiamare anche i più giovani in momenti di identità culturale condivisa”.

Nel suo racconto affiora anche un ricordo personale, intriso di affetto e nostalgia: “Nel mio libro ho voluto raccontare un tassello della mia infanzia, composto di immagini e suoni: quando si recitava insieme in chiesa la preghiera del Santo Rosario. Personalmente mi piace restare in città il giorno della festa e partecipare alla processione serale con la mia famiglia”.

La Madonna Assunta, madre e custode della memoria cittadina

La professoressa conclude con parole che racchiudono il senso più profondo della ricorrenza: “La festa dell’Assunta rappresenta ancora oggi un momento importante per la comunità torrese perché unisce fede, memoria e identità collettiva. Non è solo una tradizione religiosa, ma un tempo condiviso in cui la città si ritrova, riconosce le proprie radici e si affida a una figura materna che ha sempre accompagnato la sua storia”.