Un nuovo, brutale episodio di criminalità scuote Napoli. Nel pomeriggio di sabato 19 luglio, intorno alle 17:10, la storica gioielleria Gentile, nel cuore del quartiere Chiaia, è stata presa d’assalto durante una rapina a mano armata che ha coinvolto anche un sequestro di persona.
A denunciare l’accaduto è la titolare dell’attività, profondamente scossa, che si è rivolta al deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra) per rendere pubblica la gravità dei fatti.
“Erano passati pochi minuti da quando la vigilanza aveva lasciato il negozio – racconta la titolare –. Sono entrati un uomo e una donna: lei con una parrucca bionda e occhiali da sole, lui ha subito puntato una pistola contro il nostro collaboratore, Claudio. Lo ha costretto a svuotare la cassaforte, mentre la donna immobilizzava con del nastro adesivo Annalisa, una cliente che si trovava all’interno in quel momento.”
In pochi minuti i due malviventi hanno completato il colpo, fuggendo con un bottino ingente a bordo di uno scooter poi risultato rubato.
“Ci hanno portato via 16 anni di lavoro, sacrifici e sogni. La cassaforte è vuota, e noi siamo devastate da tanta violenza”, ha aggiunto la titolare, visibilmente provata.
Immediata la reazione del deputato Borrelli, che ha espresso vicinanza alle vittime e ha rilanciato l’allarme sulla sicurezza in città:
“Questa non è solo una rapina, ma un vero e proprio sequestro di persona. Un attacco alla sicurezza in pieno centro, in una delle zone più esposte e frequentate di Napoli. È intollerabile che si possa agire con tale ferocia e impunità nel cuore di Chiaia, e in pieno giorno.”
Il parlamentare ha chiesto un intervento deciso: “Servono controlli rafforzati, presidi stabili e una sorveglianza reale. Napoli non può diventare terreno di caccia per bande criminali. Chi lavora onestamente deve sentirsi tutelato.”
Borrelli ha infine esortato le autorità ad agire con la massima tempestività: “È fondamentale analizzare le immagini delle telecamere e raccogliere ogni elemento utile all’identificazione dei responsabili. Un crimine così violento non può e non deve restare impunito.”