In vista dell’autunno, è previsto l’arrivo di una forte forma di influenza in Italia, un virus che in Australia (dove attualmente è inverno e i malesseri stagionali arrivano prima rispetto al nostro emisfero) ha già registrato un vero e proprio boom di casi.
In Australia le infezioni sarebbero aumentate del 70% rispetto allo scorso anno, portando a un incremento delle ospedalizzazioni del 50% in sole due settimane. Un quadro che, a breve, potrebbe replicarsi anche in Italia, come segnalato dagli infettivologi.
Stando a quanto preannunciato dagli esperti, nel nostro Paese circolerà un mix di virus influenzali, dando il via ad una fase particolarmente pesante dal punto di vista dei malanni di stagione. Di qui l’invito a ricorrere alla vaccinazione, soprattutto per le persone più fragili.
“Anche in Italia si prevede una prossima stagione influenzale molto intensa con la co-circolazione di vari virus influenzali insieme al virus respiratorio sinciziale ed al Covid. Sarà in circolazione anche il ceppo influenzale B Victoria, come sta avvenendo in Australia, e dal momento che quest’ultimo è poco circolato negli anni scorsi, una gran parte di persone potrà essere suscettibile all’infezione proprio come accaduto nell’emisfero australe” – ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco a Rai News.
“Senza vaccini, la prossima stagione influenzale in Italia, visti i record registrati al momento in Australia, potrebbe essere più severa di quella appena trascorsa. Ma la copertura vaccinale resta ancora bassa e solo un italiano su 4 si vaccina. Di conseguenza, se un’epidemia simile a quella del 2024 si ripresentasse nel 2025, 15-20 milioni di italiani potrebbero essere contagiati, con un impatto significativo sul sistema sanitario” – ha spiegato Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattia Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova.