Diletta Leotta di DAZN
La battaglia contro la pirateria digitale in Italia compie fa un nuovo passo decisivo. E non poitrebbe essere altrimenti, visti e prezzi degli abbonamenti e la qualità del servizio – che spesso non giustifica l’investimento degli utenti – erogato ai tifosi di calcio.
Dopo le recenti chiusure di piattaforme illegali che trasmettevano eventi sportivi, arriva ora la possibilità concreta di un’azione risarcitoria contro migliaia di utenti che hanno guardato il calcio senza pagare i diritti. A promuovere l’iniziativa sono DAZN, Sky e Lega Serie A, con il supporto della Guardia di Finanza.
Le indagini hanno permesso di identificare più di duemila persone in 80 province italiane, tutte già sanzionate per aver utilizzato abbonamenti a servizi IPTV illegali. L’operazione è stata resa possibile grazie a un’accurata analisi di dati bancari, anagrafici e geografici. La Procura locale ha coordinato le attività che hanno permesso di smascherare la rete e risalire ai fruitori del cosiddetto “pezzotto”.
Il risarcimento che i titolari dei diritti sportivi intendono chiedere potrà raggiungere diverse migliaia di euro per ciascun utente, l’equivalente di circa dieci anni di abbonamenti regolari. Una cifra che vuole scoraggiare chi pensa di potersi nascondere dietro lo streaming illegale.
Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia, ha sottolineato la gravità del fenomeno: “Guardare illegalmente contenuti mette a rischio chi lo fa e colpisce lo sport alle radici. Non è furbo. Non è gratis. Non è senza conseguenze”. Sulla stessa linea Andrea Duilio, CEO di Sky Italia: “Chi sceglie piattaforme illegali deve sapere che compie un furto, con conseguenze concrete”.
Anche la Lega Serie A ha espresso soddisfazione. Il suo amministratore delegato Luigi De Siervo ha dichiarato: “Si sta concretizzando quanto abbiamo sempre detto: chi sbaglia paga. Da oggi chi guarda contenuti piratati non solo viene perseguito e multato, ma dovrà anche risarcire i legittimi detentori dei diritti”.
Resta tuttavia una tematica importantissima, che è quella del rapporto del calcio italiano con i tifosi, che vengono visti sempre più come limoni da spremere invece che come risorsa. Senza tifosi, il calcio non esiste. E la Lega insieme alle Pay TV sta distruggendo il giocattolo poco a poco.
Parecchi utenti lamentano disservizi, tra cui blocchi frequenti e qualità scadente dell’immagine, mentre non è possibile pagare un abbonamento per guardare solo le partite della propria squadra ad un prezzo ragionevole e misurato. A fronte di soldi, parecchi, sganciati ogni mese, i tifosi devono anche subire lunghissime interruzioni pubblicitarie. L’arrivo di DAZN, inoltre, ha anche diminuito il numero di servizi rispetto al passato, quando gli abbonati potevano intrattenersi con più contenuti diversi e trasmissioni dedicate.
Infine, si pensi a coloro che sono costretti a guardare la partita in TV a causa del divieto di trasferte o del numero esiguo di ticket per i tifosi ospiti, vittime dell’incapacità di organizzare gli eventi sportivi.