Gigi D'Alessio
Il Comune di Napoli ha reso pubblici i documenti relativi alle autorizzazioni per i concerti che si sono svolti a settembre in piazza del Plebiscito, dopo una richiesta di accesso agli atti avanzata dal comitato “Felix” e dal “Comitato per la valorizzazione e salvaguardia di Monte Echia”.
Le due associazioni, rappresentate da Antonella Esposito, Alessandra Caldoro e Januaria Piromallo, hanno contestato la gestione economica dell’operazione, parlando di “agevolazioni eccessive” concesse alla società che ha gestito lo spazio e della “rinuncia ai rimborsi” per gli straordinari sostenuti dal personale di Asia e della Polizia Municipale.
Dai documenti, spiegano i comitati, risulta che per l’utilizzo della piazza — concesso per il periodo compreso tra il 28 agosto e il 1° novembre — il Comune avrebbe incassato 237.164 euro. L’importo, calcolato sulla base di una tariffa di 13,6 euro al metro quadro, sarebbe stato ripartito tra le società che curavano i concerti dei singoli artisti, ognuna delle quali avrebbe così versato solo un terzo della cifra dovuta.
A sostenere la spesa maggiore, secondo i dati diffusi, è stato Gigi D’Alessio, che per dieci serate avrebbe corrisposto circa 71.000 euro, poco più di 7.000 euro a concerto. Seguono Nino D’Angelo, con un versamento di 44.000 euro per due spettacoli, e gli altri artisti che si sono esibiti nella storica piazza napoletana.
I comitati chiedono ora chiarimenti all’amministrazione comunale e maggiore trasparenza sulle modalità di concessione di piazza del Plebiscito, “un luogo simbolo che va valorizzato e tutelato con criteri chiari e uguali per tutti”.