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Ridotta in fin di vita dal padre: Antonia ha aperto gli occhi e ha riconosciuto il fratello

Migliorano le condizioni di Antonia Ocone, la ragazza di 17 anni ridotta in fin di vita dal padre, Salvatore, attualmente in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie Elisa e il figlio 15enne Cosimo nell’abitazione di famiglia a Paupisi, in provincia di Benevento.

Paupisi, come sta Antonia Ocone: ha riconosciuto il fratello

La giovane è l’unica superstite della strage che si è consumata tra le mura domestiche. L’uomo avrebbe colpito prima la moglie, con una grossa pietra prelevata in giardino, per poi scagliarsi contro i due figli minorenni, Antonia e suo fratello Cosimo, di 15 anni.

Subito dopo avrebbe caricato i ragazzi in auto per poi darsi alla fuga insieme a loro. Una corsa disperata bloccata dalle forze dell’ordine che hanno arrestato l’uomo e soccorso la 17enne, in fin di vita sul sedile posteriore. Accanto a lei, giaceva già privo di vita il corpo del giovane Cosimo.

Antonia attualmente è ricoverata presso la Terapia Intensive del Neuromed di Pozzilli, ad Isernia, e mostra i primi segnali di miglioramento. Stando a quanto comunicato da Valeria Marinò, primario della Terapia Intensiva, a Telemolise: “La ragazza apre gli occhi e in certi momenti riconosce soprattutto i componenti della famiglia che la vengono a trovare. Non è ancora in grado di parlare e quindi non possiamo avere un quadro completo, ma si muove ed è in grado di girarsi nel letto”.

Antonia avrebbe riconosciuto, in particolare, il fratello maggiore Mario, l’unico membro della famiglia che quella tragica mattina non era presente in casa, in quanto residente a Rimini per questioni di lavoro. La giovane sarebbe riuscita a identificare anche gli altri parenti che sono accorsi in ospedale per starle vicino.

“Sicuramente sarà un percorso riabilitativo lungo, sia dal punto di vista motorio che psicologico, però penso che sul lungo tempo potremo avere dei segnali positivi” – ha continuato la Marinò, confidando in una completa ripresa da parte della paziente.

Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione. Amo scrivere della mia città e dell'eccellenza che la connota da sempre