Stelle cadenti
Il 21 dicembre, alle ore 16.03 italiane, prende ufficialmente il via l’inverno nell’emisfero boreale. È il giorno del solstizio d’inverno, un evento astronomico che ogni anno segna il momento in cui il Sole raggiunge la posizione più bassa sull’orizzonte a mezzogiorno, regalando la giornata con il minor numero di ore di luce.
Il fenomeno è legato all’inclinazione dell’asse terrestre: i raggi solari colpiscono il nostro pianeta con la massima inclinazione, determinando il punto di svolta che apre la stagione fredda. Contrariamente alla tradizione popolare, il 21 dicembre il Sole resta sopra l’orizzonte circa due minuti in meno rispetto al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, erroneamente indicato come il più breve.
Il solstizio d’inverno non si verifica ogni anno alla stessa ora né sempre nella stessa data. Il fenomeno, infatti, subisce un ritardo di circa sei ore all’anno, compensato poi dall’introduzione degli anni bisestili, pensati proprio per mantenere l’allineamento tra calendario e stagioni.
Per questo motivo il solstizio può cadere anche il 22 o il 23 dicembre. Nel 2026, ad esempio, l’inizio dell’inverno astronomico avverrà ancora il 21 dicembre, ma in serata, alle 21.50 italiane.
Il periodo che accompagna il solstizio è particolarmente ricco anche dal punto di vista dell’osservazione del cielo. Come segnalato dall’Unione Astrofili Italiani, il 22 dicembre raggiunge il massimo lo sciame meteorico delle Ursidi, attivo fino al 26 dicembre.
Si tratta di stelle cadenti generate dai detriti lasciati dalla cometa periodica 8P/Tuttle. Le Ursidi sono note per le loro meteore lente e per una caratteristica favorevole agli osservatori: il punto di origine dello sciame rimane visibile per gran parte della notte, consentendo osservazioni prolungate anche senza strumenti particolari.
In condizioni ideali, con cielo buio e limpido, il numero medio di meteore visibili è di circa dieci all’ora. Tuttavia, in alcuni anni lo sciame ha regalato vere e proprie sorprese, con picchi che hanno superato le cinquanta meteore orarie. Le notti successive al solstizio diventano così un’occasione privilegiata per alzare lo sguardo al cielo: l’inizio dell’inverno non porta con sé solo il freddo e le giornate brevi, ma anche uno spettacolo naturale capace di affascinare appassionati e curiosi.