Antonella Di Ielsi e sua figlia morte dopo la cena della Vigilia di Natale
Antonella Di Ielsi e Sara Di Vita, mamma e figlia rispettivamente di 15 e 50 anni, sarebbero morte per una sospetta intossicazione alimentare, manifestando i primi sintomi dopo la cena della Vigilia di Natale. Il decesso di entrambe è avvenuto all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove attualmente è ricoverato anche il papà della 15enne e marito della donna.
Sara e Antonella avrebbero consumato il tradizionale pasto a base di pesce della Vigilia di Natale, avvertendo i primi malesseri poco dopo. Durante la cena avrebbero mangiato anche delle cozze. Al momento l’ipotesi più accreditata è quella di una tragica intossicazione alimentare.
“I quadri clinici hanno avuto un’evoluzione veramente rara che ha portato rapidamente al decesso, nonostante le forme di supporto intensive che abbiamo messo in atto” – ha dichiarato all’Ansa il dottor Vincenzo Cuzzone, responsabile del reparto di Rianimazione dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso.
“Sara e Antonella hanno cominciato ad avere questi sintomi dopo un pasto, ma sono notizie frammentarie raccolte da loro che comunque erano scosse. C’è stata una insufficienza epatica e poi una cascata di eventi uno dopo l’altro con una rapidità veramente unica che ha portato a una insufficienza multiorgano”.
“L’altra sorella sta bene, non ha avuto i sintomi dei familiari ma quel giorno sembra non abbia consumato il pasto con loro. In questi giorni è anche difficile risalire esattamente a quale pasto faccia riferimento l’eposodio”.
La 15enne sarebbe giunta in pronto soccorso nella giornata di sabato 27 dicembre con sintomi generici come nausea, vomito e dolori addominali. Dopo il decesso della giovane anche la madre, che manifestava gli stessi sintomi, è stata presa in carico dal nosocomio.
“Dopo il decesso e l’evoluzione rapida e improvvisa, abbiamo chiesto alla famiglia di portare anche la mamma in ospedale perché i familiari avevano riferito che avesse gli stessi sintomi. Abbiamo cercato di giocare un po’ d’anticipo ma questo anticipo non è bastato. Il padre è attualmente ricoverato da noi in rianimazione e ha una buona stabilità. In caso di evoluzione lo trasferiremo in un centro di riferimento, come lo Spallanzani di Roma o l’Ospedale di Napoli”.