Tra le 10 città più brutte d’Italia spunta Napoli. Perché?

“Napoli, bella Napoli”. Questa è la frase che molto spesso amiamo ripetere, quasi per ricordare a noi stessi quanto è bella la nostra città o forse per chiarirlo a tutti i non napoletani che tante volte ci deridono, ma cosa succede se la nostra ‘bella Napoli’, rientra nelle 10 città più brutte d’Italia?

Un articolo del portale meteofan.it, riporta una classifica delle 10 città che tramite un sondaggio online, risultano essere le più brutte d’Italia. In ordine decrescente dalla decima alla terza posizione, troviamo rispettivamente Brindisi, Brescia, Rovigo, Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Latina e Taranto. In seconda posizione, a precedere Milano che si aggiudica il primato, c’è Napoli.

“Napoli. Considerata tra le città più belle e più brutte al tempo stesso. La città partenopea viene considerata tra le peggiori a causa dell’inquinamento, della criminalità organizzata e della confusione che domina in ogni suo angolo. Inoltre, un ulteriore punto a sfavore è rappresentato dalla situazione poco edificante della periferia”. Con queste parole, l’articolo di meteofan.it, spiega le motivazioni che indicano Napoli tra le città più brutte, però a noi sinceramente c’è qualcosa che non torna. Se solo si volesse prendere di esempio Milano, che si aggiudica il primo posto tra le più brutte città, salta subito all’occhio che tra gli aspetti che permettono alla metropoli milanese di piazzarsi al primo posto, c’è quello di essere una città noiosa. Perché la confusione partenopea neanche va bene? Considerando anche gli altri aspetti quali ad esempio lo smog, la troppa tranquillità, le troppe costruzioni, la criminalità, la nebbia, la mancanza di storicità,  non riusciamo a capire cosa gli italiani vorrebbero per stabilire la bellezza di una città.

Dalla classifica inoltre sembra che la bruttezza sia una caratteristica tipica delle città del Sud, visto che ne troviamo ben 6 su 10, mentre, evidentemente, altri centri più anonimi e che non possono annoverare bellezze paesaggistiche, né una grande storia, né siti di rilevantissimo interesse culturale ed artistico sono da preferire. Un sondaggio, dicevamo, che che mostra quale sia la caratura dell’italiano medio, ma anche quanto poco si conosca la Terra nostra.

I criteri di questa classifica, in definitiva, a noi sembrano davvero poco convincenti, e non sarà certo un elenco come questo a dissuadere il nostro pensiero che ogni volta affacciandoci verso il golfo ci farà pensare: “Napoli, bella Napoli”.