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Terremoto in Campania, edifici ad alto rischio. A Napoli il 70% ha 40 anni!

Come stanno i nostri edifici in tema di prevenzione contro il terremoto? molto male. E questa non è affatto una buona notizia. Il terremoto che investì l’Abruzzo e in particolare L’Aquila ci insegna che costruzioni poco rispettose delle norme anti sismiche provocano danni enormi, feriti e anche morti. Resistere alla morsa brutale di questo evento naturale significa edificare palazzi, teatri, cinema all’avanguardia per limitare le perdite.

In Campania la situazione non è delle migliori. Sono pochissime le costruzioni nate dopo il 2008, anno nel quale fu varata l’ultima normativa su questo tema. Ma anche il rispetto delle norme precedenti, parliamo del dopo anni ’80, non tocca molte strutture. Secondo l’Acen (Associazione Costruttori Edili Napoli) in tutta la Campania oltre il 53% degli edifici ha più di 40 anni. Ma a Napoli addirittura la media va alzata ad oltre il 70%. Tra Napoli e provincia gli edifici costruiti dal 2002 al 2012 sono solo il 3% del totale.

A parlare di questa situazione, su Ilmattino.it, è Francesco Peduto, presidente dell’ordine dei Geologi regionale: “In Campania (dove abbiamo 4608 scuole, 259 ospedali e 865.778 fabbricati, pubblici e privati, in zone a elevato rischio sismico) manca ancora il fascicolo del fabbricato, realmente non sappiamo lo stato di salute dei nostri centri storici. Ecco perché nei comuni dell’epicentro del terremoto vanno immediatamente eseguiti sopralluoghi negli edifici pubblici più importanti, come le scuole e gli ospedali, e nei fabbricati più vetusti in modo da essere sicuri che non ci siano lesioni pericolose che possano pregiudicare la stabilità di queste strutture. Come ordine, abbiamo già provveduto a mettere in campo una squadra di volontari a disposizione delle istituzioni per procedere nei controlli”.