Era il 28 febbraio dell’anno scorso quando il 15enne Ugo Russo venne ucciso a Santa Lucia mentre compiva una rapina a mano armata. La sua vittima, un carabiniere fuori servizio, reagì davanti alla pistola puntata in faccia (poi risultata giocattolo) e fece fuoco quattro volte, ferendo mortalmente il quindicenne e mettendo in fuga il suo complice poi arrestato.
Ad un anno esatto dalla sua morte i genitori di Ugo continuano a chiedere di far luce sulla dinamica degli eventi, tuttora con molti punti oscuri, e lo hanno fatto ieri sera con un corteo in cui sono stati esposti manifesti e striscioni in suo ricordo. “Io l’ho ripetuto fin dal primo momento e continuerò a ripeterlo: mio figlio aveva sbagliato e doveva pagare per quella rapina” – ribadisce il papà Enzo – “Ma non doveva pagare con la vita, questo non lo posso accettare. Mio figlio è stato assassinato, ha avuto un colpo dietro la testa, ancora non sappiamo i risultati dell’autopsia dopo un anno, c’è il segreto istruttorio. Per questo non smetterò mai di chiedere verità e giustizia”. Secco il suo commento sulla decisione del TAR di sospendere l’ordinanza comunale di cancellazione del murales per Ugo realizzato sopra i Quartieri spagnoli: “Di questa cosa non ne voglio parlare, deve emergere solo che un ragazzino di 15 anni è stato ucciso, e basta”.
Il murales dedicato ad Ugo Russo, insieme a quello (rimosso) per il 17enne Luigi Caiafa, anche quest’ultimo ucciso dalla polizia durante una rapina, ha scatenato numerose polemiche nei giorni scorsi. Il prefetto Marco Valentini nel corso di un’intervista al Mattino esortò il Comune a procedere alla rimozione di queste opere, perché il rischio è quello di alimentare uno stile di vita legato ai disvalori della malavita. Anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli si è più volte detto “sconcertato” dal proliferare di graffiti e santini glorificanti personaggi criminali, chiedendo alle istituzioni di agire immediatamente con la loro cancellazione.
Al termine del corteo la mamma di Ugo ha deposto una corona di fiori nel luogo in cui Ugo è stato ammazzato. La richiesta di tutti rimane la stessa: fare chiarezza su cosa sia avvenuto davvero quella notte del 28 febbraio scorso.