Denuncia

Nunzia De Girolamo offende le donne di Scampia: “Spaccerebbero l’utero al posto della droga”

Le donne di Scampia smetterebbero di spacciare la droga per mettersi a spacciare l’utero, se in Italia fosse introdotta la possibilità della gestazione per altri, pratica altrimenti conosciuta con l’espressione di matrice dispregiativa “utero in affitto”. Il pensiero, fortemente offensivo per le donne del quartiere della città di Napoli, ma in generale per tutta Scampia, è stato espresso da Nunzia De Girolamo, ex ministro e parlamentare di centro destra. Dopo la mancata elezione nel 2018 l’abbiamo vista sempre di più in televisione, dove ha intrapreso anche la professione di conduttrice.

Nunzia De Girolamo: “Immagino Scampia dove le donne smettono di spacciare l’hashish e cominciano a spacciare l’utero”

Nel corso della puntata di Piazza Pulita in onda su La7 lo scorso 15 settembre, Nunzia De Girolamo ha affermato: “Sono assolutamente contraria alla gestazione per altri, lo sono per etero e omosessuali. Perché vengo da una regione dove già immagino Scampia dove le donne smettono di spacciare l’hashish e cominciano a spacciare l’utero. Quindi sono terrorizzata dalle storture di questo paese, sono terrorizzata e mi attengo alla Costituzione”.

Offeso un intero quartiere

Lo spezzone era sostanzialmente passato inosservato, ma da qualche ora è rimbalzato sui social e ha dato inizio ad una bufera. Le parole della De Girolamo sono, a nostro avviso, estremamente gravi anche perché provengono da donna nata a Benevento, che dovrebbe conoscere il territorio campano abbastanza bene visto il suo lungo impegno politico che l’ha portata a ricoprire perfino la carica di ministro.

Nunzia De Girolamo non ha fatto altro che continuare a identificare Scampia con la droga, perserverando nel dare al quartiere un’immagine di luogo senza speranza. Negli ultimi dieci anni cittadini e associazioni hanno fatto tantissimo per riscattare il volto del quartiere, che ormai è lontano anni luce dalle notizie di cronaca che hanno sporcato la sua reputazione e ancora oggi – evidentemente – continuano a penalizzarlo. L’ingiustizia è commessa soprattutto verso queste persone ed il loro impegno quotidiano, attraverso una miriade di difficoltà.

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